Sotto il fregio di Kentridge sul lungotevere la grande festa per il compleanno di Roma
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A un anno dall’inaugurazione del grande fregio dell'artista sudafricano sul lungotevere, un concerto per omaggiare l'artista e la città eterna
Sono trascorsi 2.270 anni da quel 21 aprile del 753 a.C., giorno della nascita di Roma.
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Leggenda vuole che Romolo e Remo, figli del dio Marte, avessero avuto il permesso di fondare una città. Romolo scelse il Palatino e tracciò i confini, Remo l’Aventino. Dopo una lite il primo uccise il secondo. Il resto è storia.
Nell’aprile 2016, la star sudafricana dell’arte contemporanea William Kentridge ha realizzato un monumentale affresco che celebra la storia di Roma sul lungotevere della capitale, in quella che ha preso ormai il nome di Piazza Tevere.
Sul muraglione destro del Tevere, tra Ponte Mazzini e Ponte Sisto, è nata una vera e propria narrazione per immagini popolata da figure e simboli che intende rappresentare i trionfi e le sconfitte della Capitale attraverso una tecnica innovativa, l’idropulitura, ideata dall’artista e realizzata con il contributo di numerosi volontari.
ConTriumphs and Laments, questo il titolo preciso dell’opera inuagurata il 21 aprile 2016 si è realizzato al centro di Roma uno degli interventi di street art più grandi al mondo.
L’opera – supportata dall’associazione Tevereterno Onlus e fortemente voluta dall’artista visiva Kristine Jones (fondatrice, direttrice artistica, e presidente emerita della Onlus) – vanta il merito di aver ridato lustro a un luogo abbandonato della città eterna, nonostante la centralità del luogo ne richieda un’attenzione particolare.
L’idropulitura
L’affresco è dedicato non solo a personaggi famosi ma anche e soprattutto alle tante persone comuni che nella storia spesso non hanno voce. L’opera sparirà nell’arco di sei o sette anni, il tempo che ci metterà lo smog a ricoprire le figure realizzate con la tecnica dello stencil ma senza usare vernici, con il solo uso di una idropulitrice.
Grazie a questo strumento Kentridge ha fatto emergere le sue figure dalla patina di smog accumulatasi negli anni sul travertino bianco per un risultato incredibile che impreziosisce questo tratto di città. Un lavoro per “sottrazione” utilizzando degli stencils per i disegni.
Tra le immagini che compaiono nel lungo fregio ci sono anche Cicerone, Giulio Cesare, Mussolini, i corpi morti di Aldo Moro e Pasolini, una Anna Magnani morente tratta dal film capolavoro di Rossellini, la coppia felliniana Marcello Mastroianni e Anita Ekberg finiti in una vasca da bagno invece che nella Fontana di Trevi.
Per l’inaugurazione dello scorso anno venne inscenata una rappresentazione molto suggestiva in cui teatranti dai vestiti sgargianti e dalle voci possenti recitavano proiettando le loro ombre sui fregi con una piéce commovente.
La celebrazione
A un anno dall’inaugurazione del grande fregio, il 22 aprile 2017 alle 18:00, Roma Capitale, il Teatro dell’Opera di Roma e Tevereterno Onlus dedicheranno un “Tributo a William Kentridge” con un concerto del Coro del Teatro dell’Opera di Roma.
Vi prenderanno parte, oltre agli ottantacinque artisti del coro, due pianoforti e cinque percussioni, diretti dal maestro Roberto Gabbiani, con la partecipazione del soprano Roberta Mantegna e del baritono Timofei Baranov, componenti del progetto “Fabbrica Young Artist Program” del Teatro dell’Opera di Roma.
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