Salvini pubblica la foto di tre studentesse minorenni e la rete le attacca: “Dovete fare la fine di Desirée”
I collettivi degli studenti milanesi hanno denunciato i messaggi di odio indirizzati alle ragazze che hanno preso parte al No Salvini Day a Milano
Il ministro Salvini ha pubblicato sul suo profilo Twitter una foto della manifestazione tenutasi il 16 novembre 2018 a Milano, Roma e Napoli contro di lui.
Nello scatto, si vedono distintamente tre ragazze minorenni del collettivo dell’Erasmo di Sesto San Giovanni, con in mano un cartello che riporta una citazione del rapper Kento, che cita piazzale Loreto.
Sotto il post del ministro dell’Interno sono comparsi numerosi commenti negativi contro le studentesse e in generale contro i ragazzi che hanno manifestato in Italia la loro opposizione alle politiche di Salvini.
In particolare, gli insulti si sono diretti contro una studentessa che compare nella foto pubblicata dal ministro, in cui le si augura di fare, per esempio, la stessa fine di Desirée Mariottini, la ragazza uccisa nel quartiere San Lorenzo di Roma.
“Paladino della battaglia contro odio e ignoranza, il ‘Capitano’ ha preso di mira la ragazza minorenne ritratta in una foto e l’ha pubblicata su Facebook invitando i suoi seguaci a procedere con la gogna mediatica”, è stato il commento dei collettivi degli studenti milanesi.
“Di episodi del genere infatti Salvini è professionista. Risultato? Più di 9mila commenti che augurano alla ragazza di ‘fare la fine di Desirèe’, di ‘andare a prostituirsi’, di ‘essere stuprata’. Grazie a questa propaganda, Salvini è responsabile di essere il mandante di una violenza che non si ferma a quella verbale, ma da mesi si esprime in aggressioni vere e proprie”.
“Il ministro che ha fatto dell’ignoranza e del razzismo le sue parole d’ordine accusa gli studenti di essere fomentatori d’odio, mentre le sue leggi, le sue politiche e le sue dichiarazioni dimostrano il contrario”, hanno concluso.
La manifestazione studentesca aveva scatenato fin da subito diversi commenti sui social network, alcuni a favore dell’iniziativa, altri contrari. Tra questi ultimi, c’è qualcuno che non si è limitato a criticare, passando agli insulti e frasi di odio e violenza.
Sotto la diretta della pagina Facebook Local team, ad esempio, si sono accumulate le reazioni di rabbia di alcuni utenti: tra chi invocava esplicitamente la violenza a chi offendeva gli studenti.