Come uscire vivi dalle conversazioni natalizie più spiacevoli
Se anche intorno alle vostre tavole c'è il serio rischio di accesi dibattiti e inquisizioni insistenti, potreste trovare utili questi suggerimenti
Il Natale è l’occasione per antonomasia di passare del tempo con la propria famiglia attorno alla tavola da pranzo. Ma durante gli interminabili pasti festivi capita spesso che si inneschino vivaci discussioni sugli argomenti più svariati.
Può capitare, infatti, che familiari che non vi vedono spesso e i vostri stessi genitori decidano di approfittarne per passare al setaccio le vostre scelte di vita.
Oppure, i più attenti alle tematiche di attualità potrebbero decidere di lanciare sul tavolo qualcosa di diverso dalle solite storie famigliari e chiacchiere spicciole e introdurre argomenti elevati per snocciolare di seguito le loro preziosissime opinioni e, più raramente, sentire le vostre.
Ora, per uscire da questo tipo di conversazioni, ci sono diverse soluzioni e nessuna ha garanzia di successo. Potete limitarvi ad annuire concordando con qualsiasi cosa venga detta, potete sfoderare la vostra migliore ars oratoria e ingaggiare duelli verbali con gli altri contendenti, potreste persino appiccare un incendio in cucina per interrompere forzosamente, sebbene un po’ troppo drammaticamente, un dibattito spiacevole.
Ecco alcuni possibili scenari e consigli che potrebbero tornarvi utili, oppure no:
Papa Francesco è comunista
Se a tavola qualcuno decide di parlare del pontefice e della sua presunta affiliazione ideologica, potreste limitarvi a rispondere che trattandosi appunto del capo della chiesa cattolica attribuirgli una posizione politica è lievemente azzardato e stroncare la discussione sul nascere tornando a concentrarvi sulla tavola imbandita.
Ma potreste anche alzarvi e raccogliere con fare teatrale piatti, posate e avanzi e dire: “Immaginate che questo avanzo di tartina sia il papa, che questo cucchiaio sia il conclave, che questa bottiglia di vino sia la chiesa ma il vino all’interno siano i fedeli che in verità si sono allontanati da dio…”, e andate avanti così finché i vostri commensali non inizieranno a chiedervi dove state andando a parare e voi, trionfalmente, li liquiderete dicendo: “Be’ capisco che sia difficile seguire il mio ragionamento, lasciamo stare”.
Fine della discussione.
I giovani d’oggi
Se qualcuno dei vostri parenti più in là con l’età tira fuori il grande classico dei giovani d’oggi pigri e inconcludenti, potreste senz’altro lanciarvi in un’appassionata difesa della vostra generazione sottolineando come le cose, per voi, siano molto più difficili di un tempo, snocciolando statistiche sulla disoccupazione giovanile e condendo il tutto con accenni alla diffusione della depressione tra i ventenni e trentenni di oggi proprio a causa della difficoltà di costruirsi una vita. Un occhio lucido e un lieve tremore alle mani non guasterebbero.
Tuttavia, potreste anche essere stati previdenti e aver nascosto in tasca un fischietto. Allora, potreste usarlo per un lungo e sonoro fischio dopo il quale vi scuserete e annuncerete: “Mi sento molto a disagio ad affrontare questa conversazione”.
Fine della discussione.
La vostra vita sentimentale
Di solito l’argomento viene aperto da zie anziane e nonne preoccupate che rimaniate sole o soli. “Allora”, vi diranno con aria complice e vagamente maliziosa, “abbiamo un/a fidanzato/a, un/a compagno/a, un/a amico/a speciale?”
Potreste limitarvi a sorridere ed evadere la domanda, mormorando briciole di frasi che inviterebbero le suddette inquisitrici a insistere, a non mollare la presa, a costringervi a rivelare tutto, oppure potreste assumere il vostro tono più drammatico e farvi interprete di una romantica ma tragica commedia. “Avevo un/a ragazzo/a, una volta”, pausa a effetto, sguardo perso verso un orizzonte lontano attraverso i vetri della finestra della sala da pranzo, sospiro. “Ma sì, va tutto bene”, tranquillizzate gli astanti sfoderando un sorriso.
Fine della discussione.