Come essere d’aiuto dopo un terremoto e non d’intralcio
Alcune regole semplici ma basilari stilate dalla protezione civile e della croce rossa internazionale al fine di non intralciare il lavoro dei soccorritori
Nella notte di mercoledì 24 agosto, un terremoto di magnitudo 6.0 ha devastato il centro Italia, colpendo in particolare le Marche, il Lazio e l’Umbria. Al momento si contano 38 morti, tantissimi i dispersi, ma il bilancio delle vittime è destinato ad aumentare. La prima forte scossa è stata avvertita intorno alle 3.36 del mattino, con epicentro a 2 chilometri da Accumoli e a 10 chilometri da Arquata. La seconda, invece, è stata registrata all’incirca un’ora dopo.
In queste ore sono tante le manifestazioni di solidarietà provenienti da ogni parte d’Italia e anche fuori dai confini nazionali, e sono centinaia i soccorritori accorsi sui luoghi del disastro naturale. Proprio per questo motivo, al fine di non intralciare il lavoro di soccorso e di recupero delle persone sepolte sotto le macerie, la Regione Lazio e la Protezione Civile hanno diffuso una sorta di vademecum da tenere a mente.
1. Donare il sangue: servono tutti i gruppi sanguigni per aiutare i feriti vittime del terremoto. Lo ha detto l’Avis provinciale di Rieti sul suo profilo Facebook. “Dalle 8 alle 11, all’ospedale de Lellis di Rieti. Portate documento d’identità e codice fiscale. Grazie a tutti”. L’invito è stato esteso anche ai cittadini romani.
#terremoto #emergenzasangue Invitiamo i #donatori a recarsi presso un centro trasfusionale a #donare il #sangue. https://t.co/PfWs2Ai8ID
— Avis Roma (@avisroma) 24 agosto 2016
2. Evitare il volontariato spontaneo: l’invito è arrivato da Carlo Rosa, responsabile della Protezione Civile del Lazio. “Ci sono migliaia di volontari che fanno capo alle tante organizzazioni sul territorio. E in questo momento tutte sono coordinate dalla protezione civile. Quello che bisogna evitare è di mettersi in moto da soli, spontaneamente” ha detto.
3. La Croce Rossa italiana ha invitato i cittadini a lasciare libere le strade e le linee telefoniche: le strade di accesso alle zone colpite dal sisma devono essere rese libere. In particolare la via Salaria. Lo stesso si dovrà fare con le linee telefoniche e cellulari, al fine di non intralciare i soccorsi. Sono alcune delle raccomandazioni divulgate dalla Croce Rossa Italiana sul suo profilo Twitter.
“Tutta la Croce Rossa è in stato di mobilitazione. Squadre cinofile, di soccorso con 20 ambulanze in arrivo. Cucine da campo per assistenza alla popolazione in partenza per Amatrice e Accumoli. Gli automobilisti sono stati invitati a evitare di percorrere la via Salaria, per permettere ai mezzi di soccorso di raggiungere più rapidamente le zone colpite”, ha sottolineato il presidente Francesco Rocca.
Sui viadotti lesionati, al chilometro 136 della statale 4, a circa 4 chilometri dal comune di Accumoli, un viadotto si è mosso, creando un dislivello di circa 15 centimetri. Gli automobilisti sono stati invitati a rallentare, anche se il traffico alle auto è comunque aperto in entrambi i sensi di marcia. Sul posto ci sono volontari della protezione civile che invitano i veicoli a rallentare. Un simile problema è stato registrato su un altro viadotto, il “Tronto secondo”, due chilometri più avanti.
La partenza da Rieti dei volontari di Croce Rossa del Lazio verso le aree colpite dal #terremoto pic.twitter.com/wgwz8AjnCu
— Croce Rossa Italiana (@crocerossa) 24 agosto 2016
4. Lasciare libere le reti wifi: “Se vi trovate in zona, per favorire le comunicazioni internet e alleggerire la rete mobile, è utile togliere password wifi al modem”. Lo ha chiesto la Regione Lazio con un messaggio postato su Twitter.
#Terremoto: se vi trovate in zona, per favorire comunicazioni internet ed allegerire la rete mobile è utile togliere password WiFi al modem
— Regione Lazio (@RegioneLazio) 24 agosto 2016
5. Gli ospedali romani hanno invitato i cittadini a donare il sangue: il centro trasfusionale di Rieti è intasato. Per donare il sangue, i romani possono rivolgersi ai seguenti indirizzi: Policlinico Universitario Umberto I, ospedale Sandro Pertini, San Camillo-Forlanini, San Giovanni, Policlinico Gemelli, Fatebenefratelli, San Filippo Neri, Sant’Eugenio.