Di Maio vola in Cina in economy, ma dimentica di dire che alloggia in un hotel di lusso
Il ministro ha alloggiato nell'hotel Four Season, uno dei più costosi esistenti, dopo essersi vantato in rete di aver viaggiato in classe economy
In occasione del suo recente viaggio in Cina, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, era finito al centro di un dibattito, sviluppatosi principalmente in rete, sul prezzo del suo biglietto aereo.
Di Maio aveva spiegato in una diretta Facebook di aver scelto di viaggiare in classe economy, ma sui social si era diffusa la notizia (falsa) che in realtà il posto riportato sul biglietto del vicepremier fosse collocato in business class.
Il ministro aveva effettivamente volato nella classe economica.
Quello che però Di Maio ha dimenticato di dire ai suoi follower ed elettori, come rilevato da L’Espresso, è il nome dell’hotel in cui lui e il suo seguito hanno soggiornato in Cina.
Secondo quanto rivelato dal giornale, il vicepremier ha alloggiato per due notti al Four Season, uno degli alberghi della catena di hotel più lussuosi del mondo.
Come si legge nel programma di viaggio di Di Maio, il vicepremier, una volta arrivato all’aeroporto internazionale di Pechino, è stato trasferito all’hotel Four Season, dove ha effettuato il check in insieme alla sua delegazione, formata tra gli altri dal sottosegretario Michele Geraci, agenti di scorta, consiglieri diplomatici come Giovanni Pugliese e Sergio Maffettone e vari portavoce.
L’hotel Foru Season dispone di Jacuzzi, spa e di una piscina con vista sui grattacieli della capitale cinese.
Non è chiaro se la delegazione del Governo italiano abbia dormito nella stanza più economica, la Deluxe Room, che ha un costo di poco più di 200 euro a notte, o se invece sia stata scelta la più costosa Suite Ambassador, da 350 euro a notte.
L’Espresso sottolinea che non è la prima volta che Di Maio alloggia nelle camere del Four Season: aveva fatto lo stesso, infatti, anche durante la trasferta di fine agosto in Egitto.
Il settimanale conclude precisando che ritiene del tutto normale che un vicepresidente del Consiglio viaggi in business class e alloggi in un hotel a cinque stelle.