Che male c’è: la commovente canzone che Valerio Mastandrea e Riccardo Sinigallia hanno scritto per ricordare Federico Aldrovandi
Incisa da Riccardo Sinigallia nel suo ultimo album
Che male c’è: il testo della canzone che Valerio Mastandrea e Riccardo Sinigallia hanno scritto per ricordare Federico Aldrovandi
CHE MALE C’È – Questa è la storia di una canzone di tanto tempo fa che prende nuova forma, trova una voce, un disco e una nuova vita. È la storia di Che male c’è, scritta da Valerio Mastandrea per ricordare Federico Aldrovandi, poi arrangiata e cantata da Riccardo Sinigallia. Infine pubblicata nel nuovo album di quest’ultimo – Ciao cuore, ascolto consigliatissimo – uscito il 14 settembre scorso.
“Quasi 10 anni fa lui (Mastandrea, ndr) mi ha portato una chiavetta USB e mi ha detto ‘Falla diventare una canzone’. Ho letto queste due pagine di rabbia autentica, una cosa potentissima, ma allo stesso tempo sulla quale non sentivo l’autorizzazione per poter entrare. Troppo personale e drammatico. Ho chiuso e sono passati altri due anni” – racconta Sinigallia a Rockit – “Poi in Grecia, in un momento particolare di grande solitudine, di notte, ho ritrovato la chiavetta e sono entrato in un universo: è uscita questa canzone, editando queste due pagine, aggiungendo delle cose mie, mettendole in metrica. E alla fine è venuta fuori una canzone che ha emozionato me per primo. Poi l’ho fatta sentire a Marina Rei e lei subito l’ha fatta arrangiare da Ennio Morricone. A un certo punto l’ho cantata a Ferrara in una ricorrenza dedicata a Federico, davanti a sua madre Patrizia che mi ha detto che era una delle cose più belle mai scritte su suo figlio. A quel punto ho sentito la voglia di farla entrare nel mio repertorio”.
Che male c’è di Riccardo Sinigallia | Il testo e le parole
Che male c’è
Sto parlando con me
Aspetto che si faccia giorno
Fuori e dentro la città
Troppo tardi per fermarsi
Troppo presto per andare
Resto sveglio e grido forte
La mia voglia di sentire
Che male c’è
Sto parlando con me
Maledico le occasioni
Per potermi rimettere al mondo
Non escono da sole
Parole importantissime
E non è colpa mia se
È tutto così difficile
Che male c’è
Sto parlando con me
Da una vita che
Non mi fa paura
Come fa paura a te
Che telefoni in Centrale
Questo lo saprà mio padre
Questo lo saprà mia madre
Sto parlando con te
E adesso pensi di far male
Con il tuo obbedire
Ad un ordine sbagliato
Non c’è soluzione
A quello che hai iniziato
E così mi ucciderai
Sì, lo farai
Perché non vuoi capire
Per quello che non sai
Mentre colpisci in cinque
Colpisci tutti quelli come me
Che incontrerai nella tua libertà
Troppo tardi per salvarmi
Troppo presto per morire
Ora che è quasi finita
Ora che non potrà mai più finire
Troppo tardi per salvarmi
E troppo presto per morire
Ora che è quasi finita
Non potrà mai più finire