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Corte dei diritti umani non accoglie richiesta di Sea Watch di sbarcare ma chiede all’Italia di fornire cure mediche

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La Corte dei diritti umani di Strasburgo “non ha accolto le richieste dei richiedenti di essere sbarcati”, ma chiede al Governo italiano “di prendere tutte le misure necessarie, al più presto, per fornire a tutti i ricorrenti adeguate cure mediche, cibo e acqua”. È quanto si legge nella decisione relativa al ricorso di Sea Watch.

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha deciso a maggioranza, di concedere una ‘misura provvisoria’ riguardo alla nave SeaWatch 3, che ha 47 migranti a bordo ed è attualmente ancorata al di fuori di Siracusa.

“La nave non è stata autorizzata ad entrare nel porto e i ricorrenti si lamentano di essere detenuti a bordo senza base legale, subendo trattamenti inumani e degradanti, con il rischio di essere rinviati in Libia senza una valutazione della propria situazione individuale”, ricorda la Corte.

Per i 15 minori non accompagnati si chiede al governo di fornire una adeguata assistenza legale. “Il governo è inoltre invitato a tenere la Corte regolarmente informata degli sviluppi della situazione dei richiedenti”, prosegue la Cedu.

“In Italia stiamo vivendo l’ennesima crisi, l’ennesimo caso emergenziale, quello della Sea Watch”, ha replicato il premier Conte, che denuncia “l’incapacità di gestire con meccanismi condivisi questo fenomeno”.

“Ma colgo l’occasione di manifestare ringraziamenti ai paesi amici che hanno dato disponibilità per la prospettiva di una redistribuzione”, ha detto il presidente del Consiglio.

“Auspicavamo che si decidesse lo sbarco immediato ma è un primo passo, la partita è aperta, ora il governo è chiamato a rispondere”, ha detto all’AGI Alessandra Sciurba, del team legale di Mediterranea che assiste Sea Watch nel ricorso alla Corte europea dei diritti umani.

“Intanto siamo soddisfatti che si entri nel merito e che al governo italiano viene ordinato di mettere in atto tutte le misure, dai rifornimenti alle cure. E soprattutto di aprire tutte le tutele legali ai minori presenti. Questo è molto importante e ci aspettiamo che che tutti i minori a bordo della Sea Watch possano avere un tutore da domani”, prosegue.

Intanto stasera è in programma un vertice con i vicepremier, ha detto il premier Giuseppe Conte.

“Mi sono arrivate disponibilità di Germania, Portogallo, Malta, Francia e Romania”, ha aggiunto il premier Conte.

“Si lavora sempre su base volontaria, serve un meccanismo che funzioni in modo automatico e condiviso, non possiamo soffrire sempre l’emergenza. Serve un meccanismo europeo che una volta per tutte trovi una soluzione non emergenziale e non tramite solo cinque o sei paesi”, ha detto il premier.

Sea Watch, Martina a TPI: “È Salvini a violare la legge, si faccia processare e guardi quei migranti negli occhi”

La Ong Sea Watch aveva chiesto alla Corte europea dei diritti umani di appurare se il governo italiano abbia o meno violato i diritti fondamentali delle persone presenti sulla loro imbarcazione impedendo loro lo sbarco. L’annuncio è stato dato dalla Ong in un comunicato pubblicato su Twitter.

Poco dopo, il legale della Sea Watch ha annunciato anche l’invio di una diffida “alla Capitaneria di porto ed alla prefettura di Siracusa per fare sbarcare i minori”.

In mattinata, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha aperto allo sbarco degli immigrati  “solo se prenderanno la via dell’Olanda, che ha assegnato la bandiera alla Sea Watch, o della Germania, paese della Ong. In Italia abbiamo già accolto, e speso, anche troppo”.

Nella notte invece Palazzo Chigi ha rilasciato una nota sul caso Sea Watch, specificando che è “all’attenzione della Corte europea dei diritti dell’uomo e l’Italia ritiene che la giurisdizione appartenga all’Olanda, in quanto Paese di bandiera della nave che ha effettuato il salvataggio in acque internazionali”.

Palazzo Chigi ha anche specificato che è pronto a creare un corridoio umanitario al fine di consentire un trasferimento dei migranti verso l’Olanda.

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