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Tragedia di Casteldaccia, sotto accusa il Comune: la casa poteva essere demolita nel 2011

La casa colpita dalle acque del fiume Milicia doveva essere demolita sette anni fa. Non è l'unico caso di abitazione abusiva non ancora rasa al suolo nonostante un ordine del tribunale

La villa in cui hanno perso la vita nove persone nella notte tra il 3 e il 4 novembre 2018 a Casteldaccia, in provincia di Palermo, è al centro di un’inchiesta per abusivismo che vede coinvolto anche il Comune. (qui la ricostruzione)

Nel 2008 l’amministrazione locale aveva dato ordine che l’abitazione fosse demolita, ma la decisione era stata impugnata dai proprietari davanti al Tar.

Alla fine del 2011, tuttavia, il tribunale amministrativo regionale si era pronunciato sul ricorso presentato dai proprietari, per cui il Comune avrebbe potuto procedere alla demolizione della villetta già 7 anni fa.

“Da quanto ci risulta ancora il tribunale amministrativo non ha provveduto, per cui la demolizione non è stata possibile”, ha spiegato l’attuale sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto.

In realtà, l’esito del procedimento non è mai stato comunicato al primo cittadino perché il Comune non si è mai costituito in giudizio.

Secondo quanto ricostruito da Repubblica, i giudici amministrativi avevano dichiarato un decreto di “perenzione”, che scatta per la inattività delle parti dopo due anni, dando così via libera nel 2011 alla demolizione della villa.

Il problema, però, va ben oltre il caso della villa di Casteldaccia salita agli onori della cronaca.

Secondo i dati di un monitoraggio condotto recentemente dal procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, 75 comuni su 82 della provincia non sono in regola con le ordinanze di demolizione.

La tragedia di Casteldaccia – Nella notte tra il 3 e il 4 novembre 2018 a Casteldaccia, nella contrada Dogali Cavallaro nelle campagne in provincia di Palermo, l’esondazione del fiume Milicia ha colpito con violenza una villetta, provocando la morte di nove persone. Tra loro, c’erano due bambini di 1 e 3 anni e un ragazzo di 15.

“La zona in cui è esondato il fiume Milicia è ad altissimo rischio, non solo per le condizioni dell’alveo che va ripulito, ma per l’enorme numero di case abusive costruite”.

Il sindaco di Altavilla Milicia, Giuseppe Virga, ha spiegato che “da anni denunciamo una situazione gravissima. L’ultimo esposto, un anno fa, firmato con l’ex sindaco di Casteldaccia”.

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