Caso Diciotti, piattaforma Rousseau in tilt: slitta la votazione
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Gli iscritti devono decidere se concedere o meno l'autorizzazione a procedere contro il ministro Salvini
La votazione sulla piattaforma Rousseau per l’autorizzazione a procedere sul caso Diciotti è stata rimandata di un’ora e inizierà alle 11.
Sulla piattaforma dei 5 Stelle si legge che “la votazione è attiva dalle 11.00 alle 20.00″. È stato annunciato così lo slittamento di un’ora dell’avvio delle operazioni di voto, che si concluderanno alle 20 e non più alle 19.
Intanto continua a far discutere il modo in cui è stato formulato il quesito, considerato fuorviante.
La base dei 5 Stelle deve decidere “se il ritardo dello sbarco dei migranti dalla nave Diciotti sia stato deciso per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo”.
“La risposta chiesta agli iscritti a Rousseau per il voto è uguale a quella che sarà chiesta martedì ai senatori della Giunta. Proprio questa complessa articolazione dimostra che non stiamo parlando dell’immunità di un politico”, spiegano sul blog.
“È giusto prendere le decisioni importanti con cittadini informati e che sappiano anche prendere coscienza della complessità del tema. Per questo è stato deciso di fare una votazione online. E per questo si è deciso di porre nel quesito il reale oggetto della questione, che coinvolge anche le decisioni politiche del presidente Conte, del vice presidente Di Maio e del ministro Toninelli”.
“Non si tratta di decidere se mandare a processo il ministro dell’Interno, ma di valutare se la decisione di trattenere i migranti qualche giorno a bordo della nave Diciotti è stata presa sulla base di un interesse dello Stato o no”.
Lo stesso Beppe Grillo ha fatto ironia sul modo in cui è stato formulato il quesito, mentre il vicepremier Salvini ha commentato poche ore prima che “l’Italia va avanti a prescindere da quello che si deciderà su Salvini. Non sono così importante da decidere le sorti del Paese”.