Caso Diciotti: lunedì 18 febbraio gli iscritti del M5s votano sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini
Il voto sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sul processo per il caso Diciotti ha messo a dura prova il M5S. Per uscire dall’impasse, il movimento ha affidato alla base la decisione su dovranno come votare i pentastellati nella giunta per le Autorizzazioni del senato.
Le operazioni di voto si svolgono sulla piattaforma Rousseau. Il quesito sottoposto agli iscritti M5S è il seguente:
“Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?
– Si, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzazione a procedere.
– No, non é avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere approvata l’autorizzazione a procedere.
In precedenza il quesito recitava così:
Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?
– Sì, quindi si nega l’autorizzazione a procedere.
– No, quindi si concede l’autorizzazione a procedere.
La formulazione del quesito ha generato polemiche, in quanto disarmonica rispetto al modo in cui si dovranno esprimere i senatori M5S nella Giunta per le autorizzazioni a procedere.
In altre parole, il voto Sì sulla piattaforma Rousseau corrisponde al voto No in Senato. E, viceversa, il voto No sulla piattaforma Rousseau corrisponde al voto Sì in Senato.
Anche Beppe Grillo, garante del Movimento Cinque Stelle, ha criticato il quesito. “Se voti Si vuol dire No Se voti No vuol dire Si. Siamo tra il comma 22 e la sindrome di Procuste!”, ha commentato il comico.
La Giunta per le autorizzazioni è stata convocata per martedì 19 febbraio per decidere se il ritardo dello sbarco dei migranti dalla nave Diciotti sia stato deciso “per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo”.
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Qui tutte le informazioni sul caso Diciotti, scoppiato nell’agosto 2018, quando a 177 migranti a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera, per 5 giorni è stato impedito lo sbarco al porto di Catania.
Dal momento che Matteo Salvini è un senatore, e i reati contestati sono commenti nell’esercizio delle sue funzioni di ministro, è necessario che sia il Senato, e nello specifico la Giunta per l’immunità, a dare l’autorizzazione a procedere alla procura di Catania.
Il Movimento Cinque Stelle si trova in una situazione scomoda dal momento che da una parte Salvini è l’alleato di governo del Movimento Cinque Stelle, che ne appoggia la linea sui migranti, dall’altra c’è una vecchia presa di posizione del M5s a favore dell’autorizzazione a procedere per non fare “sconti” ai parlamentari.
Inizialmente Salvini aveva annunciato di voler rinunciare all’immunità, salvo poi cambiare idea e mettere così in crisi l’alleato di governo, diviso tra l’incudine e il martello.
La Giunta, presieduta da Maurizio Gasparri, è formata da 23 persone. Al momento ci sono 9 voti contro (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) e 12 a favore (Leu, Pd e al momento anche il Movimento Cinque Stelle).