CasaPound ha espuso un consigliere comunale perché voleva partecipare al gay pride
Luca De Marchi era consigliere comunale a Mantova. Per il movimento di estrema destra il gay pride è una manifestazione "esteticamente e politicamente" distante dalle proprie posizioni
Voleva prendere parte al gay pride di Mantova, che si è tenuto lo scorso sabato 16 giugno nella città lombarda. Aveva espresso il desiderio di partecipare a titolo personale, “per senso civico e per difendere le libertà di tutti”.
Troppo per CasaPound, che ha deciso di espellerlo dal movimento. Luca De Marchi a Mantova era consigliere comunale. Con CasaPound si era anche candidato alle ultime politiche, senza riuscire a ottenere (come gli altri candidati del movimento) un seggio in parlamento.
Non è bastato, a De Marchi, sfumare la sua posizione, distinguendo tra la sua volontà di partecipare e l’atteggiamento a suo dire ingiustificato del Comune, che aveva concesso il patrocinio per l’evento: “Parteciperò per senso civico e per difendere le libertà di tutti – aveva scritto in una nota – ma la libertà di manifestare, vivere la propria sessualità liberamente o le rivendicazioni di nuovi e futuri diritti alle coppie omosessuali, non hanno nulla a che vedere con la concessione di un patrocinio, come quello che ha inspiegabilmente concesso, la giunta Palazzi“.
In un post su Faceebook, CasaPound ha motivato così l’espulsione: “De Marchi predilige ancora una volta la ricerca di visibilità personale alla condivisione di intenti con una comunità politica che da sempre è esteticamente e politicamente distante da certe manifestazioni: per questo non ci sono le condizioni perché il consigliere De Marchi possa proseguire la propria attività politica sotto il simbolo del nostro movimento“.
De Marchi era stato eletto al consiglio comunale di Mantova nel 2015 con una lista civica. Prima di passare a CasaPound, aveva fatto parte della Lega.
CasaPound raggiunge per la prima volta il ballottaggio in un comune
In questi giorni si sta parlando di CasaPound anche per un altro motivo. Il movimento di estrema destra, infatti, per la prima volta nella sua storia ha raggiunto il ballottaggio in un comune, nello specifico in quello di Anagni, in provincia di Frosinone.
Daniele Tasca, il candidato sostenuto da una coalizione guidata da Casapound, è stato il secondo più votato.
Tasca ha raccolto il 20,56 per cento dei voti, a fronte del 39,69 per cento dei voti ottenuti da Daniele Natalia, proposto come sindaco da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e alcune liste civiche di centrodestra.
Il ballottaggio tra estrema destra e centrodestra si terrà il 24 giugno.
Gli abitanti di Anagni sembrano aver voluto dare un segnale di forte discontinuità rispetto all’amministrazione precedente, guidata dal centrosinistra.
Il sindaco uscente, Fausto Bassetta, sostenuto dal Partito democratico, si è dimesso nell’ottobre 2017 sulla scia di divisioni interne alla maggioranza.
Alle elezioni del 10 giugno il Pd ha raccolto appena l’8,86 per cento dei voti, mentre la candidata sindaca della coalizione di centrosinistra, Sandra Tiraboschi, è stata scelta dall’11,7 per cento dei votanti.
La lista di Casapound ha raccolto invece 682 voti, pari al 5,55 per cento dei votanti, una percentuale più che raddoppiata rispetto alla tornata elettorale del 2014.
Il suo candidato Tasca, appoggiato anche da quattro liste civiche, ha raccolto complessivamente 2.603 voti, che gli hanno aperto le porte del ballottaggio.