Cannabis, Perduca (Associazione Coscioni): “Ottima proposta M5S, ma bisogna depenalizzare uso di tutte le droghe”
L'Associazione Luca Coscioni chiede di ricostituire l'Intergruppo parlamentare sulla cannabis legale e di riprendere in considerazione la proposta di legge di iniziativa popolare
Cannabis legale M5S Associazione Coscioni
“Ottima la proposta del senatore Mantero sulla legalizzazione della cannabis, ma ora bisogna riaprire l’Intergruppo parlamentare e iniziare il dibattito”.
Marco Perduca, dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, contattato telefonicamente da TPI.it spende parole di apprezzamento per il disegno di legge presentato dal senatore M5s Matteo Mantero sulla legalizzazione della cannabis.
L’Associazione Luca Coscioni, insieme ai Radicali Italiani, ha presentato nel 2016 una proposta di legge di iniziativa popolare sulla legalizzazione della cannabis, firmata da 68mila italiani.
La proposta di Mantero, anche se più limitata, viene accolta positivamente dall’Associazione, anche se non è detto che si trasformi in una legge vera e propria, soprattutto se l’alleato di governo dei Cinque Stelle è la Lega di Salvini e Fontana.
Assolutamente sì. La legalizzazione della cannabis è al momento l’unico argomento sostenuto da tutto il Movimento Cinque Stelle.
Sia i membri parlamentari sia i componenti del governo hanno sempre mantenuto l’impegno che avevano assunto di favorire la regolamentazione legale della produzione, dell’uso e del consumo della cannabis. Questo rafforza le nostre richieste al parlamento su questo tema.
Ricordiamoci che lo stesso Mantero è il primo firmatario della legge sul testamento biologico. Non ha solo un’attenzione a temi sensibili dal punto di vista etico, ma è anche capace di lavorare con membri di altri schieramenti. È anche uno dei membri dell’intergruppo Eutanasia Legale promosso dall’Associazione Luca Coscioni.
Con lui siamo sempre andati d’accordo. Ci fa piacere che sia stato il primo a presentare questa proposta.
È chiaro che, non essendo un tema del contratto di governo, l’esecutivo vorrà astenersi dal processo legislativo.
Ma volendo fare un calcolo, tutto ciò che è a sinistra del M5S – buona parte del gruppo misto, tutto il Pd, tutta Leu e Più Europa, insieme a qualche liberale – voterebbe a favore. I numeri ci sarebbero.
Tuttavia qui si entra anche in dinamiche politico-parlamentari ed elettorali piuttosto delicate, ci sono anche le elezioni europee. Ma senza neanche una proposta da cui iniziare tutto rimarrebbe teoria. Vedremo nella pratica cosa riusciranno a promuovere.
I ministri competenti sul tema sono Giustizia e Salute (entrambi guidati da esponenti M5S), ma la delega sulle droghe è al ministro Fontana della Lega, che invece è nettamente contrario.
Speriamo che, qualsiasi siano i tempi, il governo decida su una posizione italiana entro la riunione alle Nazioni Unite di metà marzo, dove tutti gli Stati Onu dovranno dire la propria sul “controllo internazionale degli stupefacenti”.
La proposta di Mantero è più limitata sotto due aspetti.
Il primo riguarda la totale cancellazione delle sanzioni penali e amministrative per il consumo di tutte le droghe, che non è prevista.
È vero che, secondo i documenti del governo, la cannabis è la sostanza più utilizzata. Ma se anche uno fosse preso con pasticche, cocaina ed eroina, e si capisse che è per uso personale, di certo farlo passare in carcere non lo aiuta, e non aiuta nemmeno il sovraffollamento carcerario.
Inoltre, dalla proposta del senatore Mantero non è chiaro se vi sia un meccanismo di automatica scarcerazione di coloro che sono in carcere perché hanno violato la legge su produzione, uso e consumo di cannabis.
La nostra proposta di legge di iniziativa popolare ha questi due aspetti in più.
Inoltre, se è vero che la legalizzazione della cannabis non è un tema del contratto di governo, sia Lega sia Movimento Cinque Stelle ritengono che la questione delle proposte di legge di iniziativa popolare vada affrontata da un punto di vista istituzionale. Tra le proposte dell’Associazione Luca Coscioni c’è anche quella della legalizzazione.
No, non lo è. Ma prima ancora bisogna decidere di mettere la sua discussione nell’ordine del giorno .
Siamo fiduciosi per natura. Però non restiamo lì ad aspettare.
Presentare le proposte di legge è fondamentale, anche perché rispetto alla scorsa legislatura sono cambiate molte cose: ora la cannabis con un THC inferiore allo 0,2 per cento può essere prodotta e venduta nei “cannabis shop”. Anche questo fenomeno è da regolamentare ulteriormente.
Riteniamo comunque che per far andare avanti questa proposta di legge, e anche le altre sullo stesso argomento, occorra ricreare l’Intergruppo parlamentare Cannabis Legale, che la scorsa legislatura è arrivato a mettere insieme 300 tra deputati e senatori, di quasi tutti gli schieramenti eccetto Lega e Fratelli d’Italia.
Ora può ripartire dai membri dell’Intergruppo che sono stati rieletti (si tratta di almeno 50 persone).
Di questo stiamo già discutendo col senatore Mantero ma anche con l’on. Giachetti, che insieme a Benedetto Della Vedova era stato uno dei promotori dell’intergruppo la scorsa legislatura.
Si potrebbero poi coinvolgere i parlamenti di paesi che hanno legalizzato. Nelle prossime settimane anche il Messico dovrebbe confermare la depenalizzazione della marijuana.
Dopo Canada e Uruguay diventerebbe il terzo paese membro dell’Onu a legalizzare. Tenere in considerazione la loro esperienza può aiutarci a non fare gli stessi errori.