Cadono le accuse contro Lapo Elkann per il falso sequestro
Il procuratore di New York ha chiuso il caso sul rampollo della famiglia Agnelli, che rischiava fino a 10 anni di carcere per l'arresto avvenuto nel novembre 2016
Il procuratore di New York ha lasciato cadere le accuse contro Lapo Elkann, arrestato a fine novembre 2016 e accusato di falsa denuncia dopo aver inscenato un sequestro per ottenere soldi dalla famiglia.
Le autorità statunitensi non procederanno nei confronti di Elkann, ma non hanno fornito ulteriori dettagli.
Il nipote di Gianni Agnelli è un imprenditore di successo nel mondo della moda. Dopo essere sbarcato a New York per la festa del Giorno del Ringraziamento, avrebbe contattato una escort di 29 anni che secondo alcuni media statunitensi era una donna transgender.
Elkann avrebbe speso tutto il contante insieme alla escort, con cui avrebbe trascorso due giorni di festini a Manhattan, consumando alcol e cocaina.
Finiti i soldi, l’escort avrebbe pagato per altra droga ed Elkann avrebbe promesso di restituire i soldi. Poi, sempre secondo i media che citavano fonti della polizia, avrebbe escogitato il piano del falso sequestro, raccontando ai propri famigliari di essere trattenuto contro la sua volontà da una donna, che gli avrebbe fatto del male se non gli avessero fatto pervenire 10mila dollari.
Un rappresentante della famiglia si sarebbe quindi rivolto alla polizia, che avrebbe organizzato la finta consegna del denaro, bloccando la coppia.
Non è il primo scandalo per Lapo Elkann. Nel 2005 fu salvato da una overdose di droga in un appartamento di Torino, dopo una notte brava in compagnia di una transessuale.
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