Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:53
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

La bufala delle 500mila registrazioni al sito fake del reddito di cittadinanza

Immagine di copertina
Il sito IMPS

Come spiega il ceo di Ars Digitalia, l'azienda che ha ideato la pagina fake, il dato non è stato diffuso da loro e il sito ha avuto poco più di 800mila visualizzazioni da marzo. Il dato indica sostanzialmente gli accessi al portale, non le registrazioni

Le persone che hanno “abboccato” al falso sito del reddito di cittadinanza non sono state 500mila. Da marzo, infatti, la pagina satirica del Redditodicittadinanza2018.it ha registrato poco più di 800mila visualizzazioni: il dato indica gli accessi al portale, non le registrazioni.

Si è trattato di un dato manipolato con lo scopo di diffondere una notizia confezionata ad arte, dal titolo a effetto, ma, come spiega chi ha architettato il sito satirico, “le compilazioni sappiamo per certo siano state più di 300mila a marzo (quando il sito è stato lanciato, ndr) poi non abbiamo più monitorato”.

Bisogna riavvolgere il nastro e arrivare a marzo scorso per capire quel che è successo. Tutto è iniziato quando l’agenzia Ars Digitalia ha messo online il sito Redditodicittadinanza2018.it, un portale satirico sul quale gli utenti possono provare a “prenotare” il proprio reddito di cittadinanza. Basta compilare un form sul sito e il gioco è fatto.

Aprendo la pagina online, però, è chiaro che si tratti di un prodotto satirico: la scritta IMPS – Istituto nazionale provvidenza solare – (che richiama esplicitamente quella dell’INPS) e campeggia in alto è il primo indizio importante, ma basta scorrere le varie voci per rendersi conto che si è di fronte a una campagna costruita ad hoc per ironizzare sul famoso cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle.

Già a marzo, da Ars Digitalia spiegavano che il sito nasceva per puntare i riflettori sulla sicurezza informatica e sull’acquisizione dei dati personali: “Prima di inviare un modulo con i vostri dati personali dovete controllare attentamente la fonte del sito che state compilando”.

Il portale di Ars Digitalia per qualche mese è stato dimenticato in qualche angolo del web, per tornare agli onori della cronaca il 16 dicembre. I giornali hanno titolato sul boom di iscrizioni al portale, che, però, non ci sarebbero state, secondo quanto spiegano gli ideatori del progetto a Fanpage.

Alessandro Ionni, uno dei padri di Redditodicittadinanza2018.it, il dato del mezzo milione di iscritti “non è sbagliato, viene dai nostri analytics. Gli utenti sono più di 500.000, ma le compilazioni sappiamo per certo siano state più di 300mila a marzo, poi non abbiamo più monitorato. Che siano 500mila è plausibile ma non certo al 100 per cento”.

È possibile dunque che le migliaia di compilazioni ci siano state perché gli utenti abbiano voluto provare il sito fake? “È quello che abbiamo anche specificato ai giornali, che non hanno sentito. Siamo sicuri che alcuni hanno ‘abboccato’ e ti dico anche purtroppo, perché pensavamo fosse abbastanza palese, ma la maggior parte lo ha compilato per goliardia o magari per il ‘non è vero ma ci credo'”.

“Quel dato non è stato diffuso da noi, il sito ha avuto poco più di 700mila visualizzazioni e il dato indica sostanzialmente gli accessi al portale”, ha risposto Domenico Neto, uno dei soci di Ars Digitalia, a Fanpage.

Neto ha precisato che il sito del falso reddito di cittadinanza non registra né controlla i dati inseriti dagli utenti, anche perché al termine della compilazione del form è impossibile cliccare sul tasto “invia”, perché si sposta e non permette di inoltrare dati. Quindi l’azienda non può sapere effettivamente quanti utenti abbiano inserite i loro dati nel sito.

Quasi tutte le persone arrivate sul sito hanno compilato il form e questo viene dedotto dal tempo lungo di permanenza sul sito. Probabilmente, però, come spiega Neto, la maggior parte degli utenti ha visitato il sito satirico per la pubblicità che ha avuto a marzo, consapevole quindi del fine della pagina: “Noi stessi stiamo provvedendo a spiegare che la notizia diffusa non è esattamente corretta”.

Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Economia / I giovani lanciano gli Stati Generazionali: “Diamo voce a chi voce non ha”
News / In difesa dello “stupratore razzista Montanelli” (di Luca Telese)
News / Dillo con una poesia: oggi è la Giornata Mondiale della Poesia e questi versi vi faranno bene all’anima
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI