Stop al Bonus Bebè dal 2019, ma Fontana rassicura: “Ci sarà, in arrivo un emendamento”
La misura è stata introdotta dal governo Renzi nella Legge di Bilancio del 2015
Nell’ultima Manovra non è prevista la proroga del Bonus Bebè. Introdotta nella Legge di Bilancio 2015, la misura è un contributo di 960 euro previsto per i nuovi nati, per i primi tre anni di vita. Nella Manovra dell’anno scorso già si era operato un taglio alla misura, che era stata ridotta a un anno.
Il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana cerca di rimediare e annuncia un intervento imminente: “Sul cosiddetto Bonus Bebè è in predisposizione un emendamento governativo”, ha affermato. “La misura ha richiesto una più attenta verifica sulla sua operatività ed efficacia, all’esito della quale si è deciso di presentare, sin dalla Camera, un emendamento governativo che miri a tenere conto, e a superare, talune inefficienze che erano emerse nella precedente versione”.
Fino a oggi, il Bonus Bebè era valido anche per i figli adottati. In questo caso veniva preso in considerazione il periodo di ingresso del bambino nella nuova famiglia, per italiani e stranieri con permesso di soggiorno. La residenza in Italia era un prerequisito, come anche l’indicatore Isee, che non doveva superare i 25mila euro. Per le famiglie con Isee sotto i 7mila euro, il bonus veniva raddoppiato.
Misura voluta dal governo Renzi
La misura è stata introdotta nella prima legge di Bilancio del governo Renzi. A volerla, nel 2015, fu l’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin e valeva per i bambini nati tra il 2015 e il 2017. Lo scorso anno il Bonus Bebè era stato prorogato anche ai nati del 2018, dopo una lunga battaglia in parlamento per trovare le risorse. L’assegno era rimasto sempre a 960 euro l’anno, quindi 80 euro al mese, ma era stato ridotto l’arco temporale al solo primo anno di vita del bambino.
La reazione dell’opposizione
L’opposizione ha attaccato duramente l’assenza dei finanziamenti per la misura nella Manovra. “Chissà cosa diamine hanno in testa questi al governo. Prima si inventano una misura inefficace e allucinante, un pezzo di terra al terzo figlio, e poi aboliscono il bonus bebé, una norma del governo Renzi che dal 2015 ha consentito ai nuovi nati 960 euro l’anno (oltre al bonus nido e al bonus mamma domani). Aboliscono le misure di sostegno reale alle famiglie e dicono di voler abolire la povertà. Vergogna”, ha scritto in un post su Facebook il senatore del Pd Davide Faraone.