Bologna, i due fratellini caduti dall’ottavo piano erano in castigo in casa
Il giallo sulla morte dei due bambini precipitati da un palazzo nella periferia di Bologna
Sabato 23 marzo 2019 due fratelli di 14 e 11 anni sono precipitati dall’ottavo piano di un palazzo della periferia di Bologna. Dagli interrogatori ai genitori sono emersi dettagli che fanno pensare a una fatale disgrazia.
Secondo alcune indiscrezioni, infatti, il padre avrebbe raccontato di avere messo in castigo i due figli e di essere andato a fare la doccia: “Ho chiuso la porta di casa per punizione”.
L’uomo al momento della tragedia si trovava da solo in casa con i figli. La stampa locale ha riportato le sue parole: “Ero arrabbiato con loro perché li avevo mandati a fare la spesa e non mi avevano portato il resto giusto. Allora ho chiuso la porta di casa per punizione, in modo che non potessero uscire, e sono andato a fare la doccia”.
Poco dopo i due bambini sarebbero caduti e un vicino avrebbe avvertito l’uomo della tragedia. Gli inquirenti hanno giudicato credibile la versione fornita dal padre delle due vittime. Non è scattato nessun provvedimento: dalle versioni dei fatti del padre e della madre, è risultata infatti compatibile la possibilità di una tragica fatalità per la morte dei due fratellini.
La madre, invece, avrebbe raccontato di un altro litigio avvenuto il giorno prima. Uno dei due bambini aveva con sé un cellulare che non era suo e aveva raccontato una bugia.
La famiglia, di origine kenyota vive in Italia da diversi anni. La coppia di genitori ha altri due figli, un maschio di due e una femmina di otto anni.