Berlusconi condannato da tre donne
Secondo Le Monde la condanna subita dal Cavaliere nel processo Rubygate può segnare la fine della sua carriera politica
Il corrispondente di Le Monde in Italia, Philippe Ridet, sottolinea la beffa subita da Berlusconi di essere condannato da tre giudici donna, oltre al danno della condanna subita ieri dal Cavaliere.
“Tre magistrati donna , Carmen D’Elia, Orsola De Cristoforo e Giulia Turri, hanno condannato ieri Silvio Berlusconi a 7 anni di carcere e all’interdizione a vita dall’’esercizio di funzioni pubbliche nel processo Rubygate”. Accusato di concussione e prostituzione minorile, i tre giudici hanno aumentato la pena richiesta dal pubblico ministero Ilda Boccassini di un ulteriore anno.
Secondo Ridet “la traiettoria politica di Silvio Berlusconi, già condannato la scorsa settimana a cinque anni di carcere per frode fiscale, ha subito così un’altra battuta d’arresto. Di condanne ne ha subite molte senza che nessuna fosse quella definitiva: la prescrizione dei reati e la depenalizzazione lo hanno sempre salvato”.
La complessità dei fatti lo hanno risparmiato da un giudizio politico troppo severo da parte degli italiani. Il suo potere mediatico gli ha permesso di apparire un “Cavaliere Bianco ingiustamente accusato dai giudici rossi” e di convincere una parte della popolazione della sua innocenza.
Anche se è improbabile che Berlusconi possa un giorno finire in carcere, sia per la sua età (76 anni) che le possibilità di ricorso, per il corrispondente francese stavolta le cose stanno diversamente: le accuse sono altamente diffamatorie perchè sono semplici da spiegare.
“Il caso Ruby è semplice. Non ci sono conti off-shore o sistemi finanziari complessi, con soldi che passano di mano in mano. Tutto avviene in diretta tra produttore e consumatore”.
Il potere ricattatorio di una ragazza minorenne, Karima El Mahroug, ha messo così alle strette l’uomo più potente d’Italia. Berlusconi ha cercato con tutti i mezzi di evitare che la ragazza parlasse troppo. Ma la decisione dei magistrati ha infranto una favola che vedeva Berlusconi come il “latin lover” che ha sempre sostenuto di essere.
“Le tre donne che lo hanno giudicato hanno dato al caso Ruby la sua giusta prospettiva, quella di un triste commercio” conclude amaramente l’inviato di Le Monde.