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Beppe Grillo spegne 70 candeline: una vita tra spettacolo e politica

Immagine di copertina
Il comico genovese Beppe Grillo compie 70 anni.

Comico, attore e politico: i settant'anni del leader del Movimento 5 Stelle, tra televisione, teatro e piazze

Beppe Grillo spegne 70 candeline. Il 21 luglio 1948, nel cuore di Genova, nel quartiere di San Fruttuoso, nasceva il comico più chiacchierato d’Italia.

Prima di vestire i panni del leader politico, però, Beppe Grillo è stato un vero mattatore dello spettacolo italiano.

Figlio di Enrico, titolare di una impresa che si occupa di taglio e saldatura di metalli, e  Piera, pianista, il giovane Grillo studia prima ragioneria e poi Economia e Commercio (senza però laurearsi).

Presto capisce che la sua strada è un’altra e si trasferisce a Milano dove cerca fortuna nel mondo dello spettacolo. Fortuna che non tarda ad arrivare.

La strada dello spettacolo

Sul finire degli anni Settanta, Grillo si fa destreggia bene nel mondo dello spettacolo, tanto da arrivare alla conduzione di Sanremo, insieme a Stefania Casini, Maria Giovanna Elmi e Vittorio Salvati.

Ma il vero debutto in Rai arriva l’anno dopo, quando a scoprire il talento del giovane comico è Pippo Baudo che gli affida la conduzione di Fantastico, insieme a Loretta Goggi.

Ma sono gli anni Ottanta quelli del successo vero. La televisione è il suo habitat naturale e, infatti, oltre a Fantastico e a diverse comparsate da comico a Sanremo, Beppe Grillo riesce ad ottenere ruoli di primo piano in altre trasmissioni.

Nel 1981 è la volta di Te la do io l’America tre anni dopo arriverà Te lo do io il Brasile. In entrambi gli spettacoli, Grillo raccontava le sue esperienze di vita nei due Paesi, infarcendole di battute e giocando sugli stereotipi su stili di vita e culture.

Poi il salto al grande schermo: nel 1982 Luigi Comencini lo vuole come protagonista del suo Cercasi Gesù. Ma anche Dino Risi lo nota e lo sceglie per Scemo di guerra (1985), mentre nel 1987 sarà Francesco Laudadio a volerlo sul set di Topo Galileo.

Nel frattempo Grillo affina il suo profilo di comico, spostandosi sempre più verso i colori della satira. Non sempre apprezzata: come nel 1986, quando per una battuta sul partito socialista e Bettino Craxi, Grillo viene allontanato dal piccolo schermo.

Gli anni Novanta e l’amore per il teatro

È negli anni Novanta che il comico scopre l’amore per il teatro. Il debutto fu con Buone notizie, spettacolo scritto insieme a Michele Serra e diretto da Giorgio Gaber.

L’ultima apparizione in Rai è stata con il Beppe Grillo Show, nel 1994. Poi il passaggio a TELE+, televisione a pagamento del gruppo francese Canal Plus, con cui collaborerà fino ai primi annidel Duemila.

Sul finire degli anni Novanta, Grillo lascerà il piccolo schermo per scegliere una dimensione più vicina al suo pubblico. Oltre al teatro, il comico arriva nelle piazze, dove porta i suoi spettacoli più famosi: Un grillo per la testa, Cervello e Apocalisse morbida.

Gli anni Duemila: tra blog e politica

Ma è il nuovo millennio a segnare la vera svolta. Insieme a Roberto Casaleggio, il comico apre il sito beppegrillo.it. Media e web rivestono un ruolo determinante nella nuova vita di Grillo e il sito diventa il punto di riferimento degli appassionati di nuovi mezzi di comunicazione.

Tecnologia e ambiente si intrecciano sul blog insieme a politica ed economia. L’impegno contro gli inceneritori si affianca a quello per la promozione del web come motore di cambiamento della società, ma non solo.

Il V-Day e la nascita del Movimento

Tra il 2007 e il 2008 l’impegno politico sul blog si riversa nella vita reale e Beppe Grillo lancia il Vaffa Day.
L’intento è quello di raccogliere le firme per la presentazione di una legge di iniziativa popolare riguardante i criteri di candidabilità ed eleggibilità dei parlamentari.

Preludio, il V-Day, alla nascita del suo Movimento 5 Stelle, nel 2009. Ma è nell’autunno del 2012 che, con un gesto eclatante, Grillo lancia il M5S.

Attraversa lo stretto di Messina a nuoto e, arrivato in Sicilia, Grillo annuncia la lista del Movimento alle Regionali siciliane. Da quelle elezioni, il M5S esce prima forza politica dell’isola.
Il Movimento cresce anche grazie al celebre Tsunami Tour: all’inizio del 2013 Beppe Grillo riempie le piazze di mezza Italia. Il consenso aumenta e il Movimento alle elezioni di quell’anno riuscirà a guadagnare oltre il 25 per cento dei voti.

Il “passo di lato”

Da buon papà, Grillo accompagna il M5S nei primi anni di crescita. Poi arriva la scelta di farsi da parte. Nel 2014, il comico annuncia la nascita del direttorio e il “passo di lato”. Continuerà a seguire da vicino la sua creatura, senza interferire – apparentemente – nelle scelte.

Riprenderà il controllo della situazione dopo l’improvvisa morte del cofondatore del Movimento, Roberto Casaleggio, ma solo per passare il testimone al figlio dell’imprenditore milanese, Davide.

Resta da parte, Beppe, mentre i 5 Stelle salgono sempre più nei sondaggi. Eletto garante del Movimento, salirà ancora sul palco per la chiusura dell’ultima campagna elettorale. Il suo M5S esce vittorioso dalle elezioni del 2018 e il partito si attesta come primo partito, con oltre il 32 per cento dei voti.

Ancora una volta, Grillo esce di scena e si dedica al suo nuovo blog, Il Blog di Beppe Grillo, su cui torna a scrivere di ambiente, economia e tecnologia e lascia da parte la politica.

La vita privata, l’incidente e le condanne

Grillo si è sposato due volte. Dal primo matrimonio, quello con Sonia Toni, nascono Luna e Davide. Nel 1996, nella chiesa di Sant’Ilario, Grillo sposa Parvin Tadjo. A fare da testimone di nozze è Fabrizio De Andrè. Nascono Rocco e Ciro. Parvin ha altri due figli avuti dal calciatore Roberto Scarnecchia, Valentina e Matteo, che sono stati cresciuti dal comico.

Il 7 dicembre del 1981, il fuoristrada su cui Beppe viaggiava insieme ad altre quattro persone sbanda e finisce in un burrone. A guidare era proprio il comico genovese che si salva perché si getta fuori dal finestrino della vettura.

Muoiono Rossana Quartapelle e Renzo Gilberti e il figlio di nove anni. Assolto in primo grado, Grillo fu condannato in appello per omicidio colposo dovuto a incidente stradale a a quattordici mesi di reclusione con il beneficio della condizionale e della non iscrizione.

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