Bambina canta “Bella ciao” a scuola, il papà leghista si ribella
Succede in una scuola elementare di Napoli
Una bambina intona Bella ciao e il papà leghista non la prende bene.
Indottrinamento politico – La posizione di Paolo Santanelli, il papà di una piccola alunna della scuola elementare De Amicis di Napoli sorpresa a canticchiare Bella Ciao è molto forte. Il genitore ha criticato sui social la scelta di introdurre la canzone partigiana all’interno di una recita scolastica di Natale con conseguenti polemiche.La sua intenzione era “solo di proteggere i bambini” da quello che egli stesso ha definito “un indottrinamento politico”.
Il post di denuncia – Quando le ha chiesto come mai conoscesse quella canzone, la bimba ha risposto che faceva parte dei testi della recita di Natale. Nel post il papà leghista scrive: “Non vorrei che questa decisione altro non fosse che una scelta ad hoc fatta per non turbare la sensibilità delle famiglie di religione musulmana che hanno i loro figli in quella stessa scuola. Sia però ben chiaro che non consentirò in alcun modo a mia figlia minorenne, di cantare una canzone che evoca uno dei momenti più bui della storia d’Italia, scritta da vigliacchi senza patria e senza divisa che sparavano alle spalle ai veri soldati italiani”.
I prof e i partigiani – “I dirigenti e gli insegnanti, se proprio vogliono fare politica- ammonisce Paolo Santanelli – si occupassero di migliorare mense, bagni e strutture, assumendosi la responsabilità di denunciarne le precarietà, soprattutto in un momento in cui circa l’80% degli edifici scolastici a Napoli risulta non essere a norma”.
“Bella ciao” è un canto popolare, nato ancor prima della Liberazione, conosciuto in tutta Europa. Talmente famoso che anche la serie “La casa di Papel” lo ha intonato nelle sue scene,