Barbara Lezzi (M5s): sulla divulgazione scientifica in Rai bisogna fare informazione a 370 gradi?
Barbara Lezzi, ministra per il Sud del governo giallo-verde, è al centro di una diatriba social. Ha detto 360 o 370 gradi? In un video di La7, della trasmissione L’Aria che tira, si vede la ministra del Movimento 5 stelle che pronuncia la parola in maniera “controversa”. Come è noto, alla “rete”, basta poco per scatenarsi e gridare allo scandalo.
In questo caso, se a un primo ascolto sembra effettivamente che Barbara Lezzi abbia detto 370 gradi, in un secondo momento ci si rende conto che si tratta di un piccolo errore di pronuncia. Qualunque sia la parola effettivamente pronunciata però, la cosa più “grave” non è appurare se Lezzi conosca i gradi di un angolo giro, quanto piuttosto rendersi conto di cosa stesse parlando.
Ospite al programma di La7, la ministra stava difendendo la proposta di una commissione che controlli la divulgazione scientifica e culturale della Rai. “Stiamo cercando di dare tutte le versioni possibili in merito a un determinato argomento e non solo una”, ha detto lei. “La ricerca scientifica però non è sottoposta a opinioni”, replica immediatamente il conduttore.
Aveva fatto scalpore la proposta di legge del senatore del M5S Luigi Gallo che prevede di modificare la legge numero 112 del 2013 in materia di “accesso aperto all’informazione scientifica”.
Le legge del 2013 nasceva per permettere alla normativa italiana di adeguarsi alla raccomandazione dell’Unione europea sull’accesso, e sulla conservazione, della divulgazione scientifica.
Tuttavia, il M5S ha proposto l’istituzione di una Commissione per la divulgazione dei prodotti scientifici di maggiore interesse attraverso i canali della tv pubblica e, dunque, di implicare direttamente la Rai.
“Il Ministro dello sviluppo economico, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, istituisce una Commissione per la divulgazione dell’informazione scientifica, al fine di selezionare le migliori forme di diffusione della più recente informazione culturale e scientifica a favore della collettività, da trasmettere attraverso il canale radiotelevisivo pubblico”, si legge nel testo.