Cassino, bambino di 2 anni strangolato dalla madre: fermato anche il padre
Nella mattina del 20 aprile 2019 è stato fermato anche il padre del piccolo Gabriel, il bambino di 2 anni morto tre giorni prima a Piedimonte San Germano in provincia di Frosinone.
I carabinieri hanno fermato anche Nicola, 50 anni, dopo un interrogatorio durato tutta la notte: l’uomo è accusato di concorso in omicidio.
Il giorno prima era stata arrestata la madre del piccolo Gabriel, che dopo diverse ore ha confessato di aver ucciso il piccolo, per poi cercare di depistare le indagini raccontando che il figlio era stato investito da un’auto.
Poi una nuova versione dei fatti: il bambino piangeva, voleva tornare dalla nonna anziché passeggiare con la madre e lei lo avrebbe strangolato chiudendogli con una mano la bocca e stringendogli con l’altra il collo.
“Li avevo visti al mattino e quando sono tornato da loro nel pomeriggio era ormai troppo tardi. Se fossi stato lì una cosa del genere non sarebbe mai successa”, ha affermato il padre del bimbo dopo l’arresto della donna.
Ma la realtà, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, non sarebbe nemmeno questa. Nel racconto dell’uomo sono state infatti trovate delle incongruenze che hanno insospettito gli inquirenti, come confermato anche dalle parole di alcuni testimoni.
Secondo gli inquirenti, quindi, sarebbero stati entrambi i genitori ad uccidere il loro figlio a due passi dallo stabilimento della Fiat.
Intanto la procura di Cassino ha disposto l’autopsia sul corpo del piccolo e la donna è stata condotta nella sezione femminile del carcere di Rebibbia, a Roma.