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Home » News

I bambini non vaccinati possono entrare a scuola? Ecco come stanno le cose

Immagine di copertina

Ad agosto 2018 un emendamento al decreto MIlleproroghe aveva rimandato di un anno l'obbligo vaccinale per i bambini, come previsto dal decreto Lorenzin. Il 5 settembre un nuovo emendamento complica ulteriormente la situazione. Ecco come stanno le cose

Tra pochi giorni inizia l’anno scolastico e la domanda ricorrente tra i genitori è una: ma alla fine i bambini non vaccinati potranno entrare a scuola?

La situazione, a causa dei numerosi dietro front, è complicata.

Facciamo chiarezza sull’iter e i diversi passaggi che si sono susseguiti nei mesi scorsi sul tema dell’obbligo vaccinale:

Il 6 agosto il decreto Milleproroghe era stato approvato in Senato, con 148 sì, 110 no e 3 astenuti.

Il decreto ha scatenato un dibattito accesissimo proprio a causa dell’emendamento 5Stelle e Lega che prevedeva il rinvio dell’obbligo di vaccinazione per i bambini degli asili nido e delle materie.

L’emendamento prevedeva che “per il prossimo anno scolastico tutti i bambini, compresi quelli sprovvisti di documentazione sulla loro vaccinazione, potranno accedere alle scuole per l’infanzia. L’obbligo slitta al 2019-2010. Una decisione di buon senso per la quale esprimiamo grande soddisfazione”.

I senatori del Pd si erano scagliati contro la decisione di inserire la materia dei vaccini all’interno del decreto Milleproroghe, lanciando anche una petizione.

“La maggioranza M5s- Lega quindi creerà un vero e proprio caos a settembre, e l’autocertificazione sarà una sorta di Far west, in cui la responsabilità della salute dei bambini sarà lasciata totalmente alle famiglie. Ci aspetta una resa dello Stato, su una materia pericolosissima”, aveva detto il senatore dem Davide Faraone.

Il Milleproroghe deve essere infatti approvato dalla Camera e al momento il caos regna sovrano. Entro l’inizio delle scuole, previsto nelle prossime settimane, il decreto non sarà approvato, e quindi bisognerà comunque ricorrere all’autocertificazione.

Al momento del rientro in classe la situazione è questa: rimane ancora in vigore la legge Lorenzin, con l’unica modifica introdotta ovvero quella dell’autocertificazione, introdotta dalla circolare Grillo-Bussetti del 6 luglio 2018.

La circolare in questione prevede che per i minori da 6 a 16 anni, quando non si tratta di prima iscrizione, resta valida la documentazione già presentata per l’anno scolastico 2017-2018, se il minore non deve effettuare nuove vaccinazioni o richiami, mentre per i minori da 0 a 6 anni e per la prima iscrizione alle scuole (minori 6 -16 anni) può essere presentata una dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione.

Ciò significa che l’obbligo vaccinale, previsto dalla legge 119 del 2017, è ancora in vigore, ma in maniera più “soft”, ovvero “arginabile” grazie all’autocertificazione al posto del certificato vaccinale della Asl.

Mercoledì 5 settembre 2018 un nuovo emendamento al Milleproroghe ha complicato ulteriormente la questione: i relatori del decreto legge, i Cinque Stelle Vittoria Baldino e Giuseppe Bompane, lo hanno presentato per bloccare quello approvato ad agosto in Senato e che avrebbe permesso di entrare all’asilo nido e alla scuola materna anche ai bambini non vaccinati. Si stoppa così il testo che è stato approvato a Palazzo Madama e che si sarebbe dovuto approvare alla Camera nei prossimi giorni.

“Abbiamo presentato un emendamento al Milleproroghe in materia di vaccini che sopprime quello già approvato ad agosto al Senato. Questo al fine di trattare le politiche vaccinali con un provvedimento normativo ad hoc: il ddl che abbiamo già depositato al Senato e di cui si inizierà l’esame nel più breve tempo possibile”, ha detto Baldino.

“Sui vaccini il nostro paese ha bisogno di una disciplina organica e razionale. Per questo motivo si è deciso di affrontare questo lavoro nello strumento del ddl liberando il Milleproroghe, che assolve a funzioni diverse, da questa incombenza. In questo modo potremo definitivamente superare il Decreto Lorenzin, un testo di carattere emergenziale, causa dei malfunzionamenti e del caos che abbiamo dovuto affrontare fino ad oggi”, prosegue Baldino.

Baldino si auspica che il nuovo disegno di legge possa essere in grado di definire un quadro normativo completo e coerente, e che proceda speditamente all’istituzione dell’Anagrafe vaccinale.

La protesta di presidi ed esperti

Durante l’audizione alle commissioni Affari costituzionali e legislativa della Camera del 4 settembre sull’emendamento che rimandava l’esclusione da scuola, tutti gli esperti si erano espressi contro il cambiamento e quindi a favore del mantenimento della legge Lorenzin.

Tra i contrari vi sono l’Istituto superiore di sanità, le società scientifiche di medici e di pediatri, i presidi e il presidente della Commissione vaccini nominato dalla ministra Grillo, Vittorio Demicheli.

Forti in questi giorni le proteste dei presidi che denunciano il caos normativo.

“Va ritirato l’emendamento che rinvia l’applicazione dell’esclusione della frequenza per i bambini non vaccinati”, ha affermato in audizione alla Camera il presidente dell’Associazione presidi, Antonello Giannelli.

L’anagrafe vaccinale

Uno degli obiettivi della ministra Grillo è certamente l’istituzione di una Anagrafe nazionale vaccini i cui principali compiti saranno l’acquisizione dei dati sulle coperture vaccinali e il monitoraggio dei ragazzi vaccinati e da vaccinare

Per l’anagrafe vaccinale è previsto un finanziamento di 2 milioni di euro per il 2018.

L’Anagrafe dovrà trasmettere i dati Asl dalle Regioni e dei dati sugli eventi avversi dall’Aifa e consentirà di conoscere le ragioni delle mancate vaccinazioni e di misurare progressi e criticità del sistema

Attraverso il sistema nazionale degli eventi avversi gestito da Aifa, le segnalazioni potranno essere comunicate dai professionisti sanitari e dai soggetti vaccinati o dai loro genitori. Infine, prende avvio il Tavolo di esperti indipendenti guidato dal prof. Vittorio Demicheli, che consentirà di produrre le evidenze scientifiche a sostegno delle scelte dei decisori. Obiettivi del tavolo: affrontare il fenomeno della diffidenza e del dissenso vaccinale (secondo indicazioni OMS-SAGE) aggiornare il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale.

Campagna di comunicazione

A settembre dovrebbe inoltre partire una massiccia campagna di comunicazione per convincere i genitori confusi sull’importanza delle vaccinazioni.

Il ministero ha inoltre istituito il Tavolo di esperti indipendenti guidato dal prof. Vittorio Demicheli, per affrontare il fenomeno della diffidenza e del dissenso vaccinale e aggiornare il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale.

L’emergenza morbillo

Nei primi sei mesi del 2018 oltre 41mila casi di morbillo si sono verificati in Europa, e l’Italia e uno dei 7 paesi in cui se ne sono registrati oltre mille. A riferire questi dati allarmanti è l’Organizzazione mondiale della Sanità.

La metà dei casi totali si è verificata in Ucraina, con oltre 23mila contagi.

I sette paesi sono Ucraina, Francia, Serbia, Grecia, Russia, Georgia e l’Italia. Oltre ad avere registrato numeri record, in questi paesi sono sono verificati anche dei morti a causa della malattia. In totale sono 37 dall’inizio del 2018.

Il paese con più morti da morbillo è la Serbia, con 14 decessi. Nei due anni precedenti, 2017 e 2016 si erano verificati rispettivamente 23.927 e 5273 casi. Considerando che i 41mila casi del 2018 si sono verificati in soli 6 mesi, la situazione sta assumendo dimensioni preoccupanti. (Approfondisci qui).

Vaccini obbligatori: cosa dice la legge negli altri paesi europei
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