La legge sulla “secessione dei ricchi” divide Lega e Movimento
La legge sull'autonomia di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna divide ancora di più i due partiti di governo
Un nuovo dossier divide Lega e Movimento 5 Stelle: la legge sulle autonomie regionali (che abbiamo spiegato qui), ribattezzata anche “secessione dei ricchi”.
La proposta dovrebbe attribuire a Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna una serie di competenze che vanno dalla scuola, alla sanità, dalle casse di risparmio fino alla sicurezza sul lavoro.
Il leader della Lega Matteo Salvini ha appoggiato fin da subito la proposta di legge, ma i 5 Stelle sono di diverso parere. I pentastellati infatti si sono detti contrari perché l’autonomia “differenziata crea cittadini di serie A e di serie B”.
Anche il presidente della Camera Roberto Fico ha chiesto che non si prosegua con l’approvazione della legge sulle autonomie: “Nella nostra Costituzione noi abbiamo l’equa distribuzione delle risorse, quindi da questo punto di vista non deve accadere niente. E il Parlamento deve avere un ruolo centrale nella decisione”.
Le diverse posizioni dei due alleati di governo evidenziano quanto differenti siano i loro interessi e il loro elettorato di riferimento. Mentre la Lega con la legge sulle autonomie punta a soddisfare le spinte indipendentiste dei suoi elettori storici, i 5 Stelle si oppongono per cercare di non perdere ulteriori voti al Sud.
Intanto il 14 febbraio il Cdm ha raggiunto un primo accordo tecnico, ma la soluzione politica sembra ancora distante.
“L’autonomia entra nelle case di tutti e chi governa meglio spenderà meno. Non ci sarà nessuno cittadino italiano che ci perde una lira. Chi gestisce meglio, evidentemente risparmia e potrà utilizzare quei risparmi”, è stato il commento del ministro Salvini a termine del Cdm.
Altro punto che crea frizioni tra gli alleati di governo è l’impossibilità di emendare i testi dei tre disegni di legge per l’autonomia di Venero, Lombardia ed Emilia Romagna dopo la firma delle Regioni.
“Il testo finale verrà vagliato dalle Camere che saranno coinvolte in maniera adeguata nell’iter di approvazione, con i modi e i tempi che il Parlamento riterrà opportuno”, ha invece affermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Fraccaro.
“Con il modello autonomista che abbiamo in mente renderemo le amministrazioni locali più efficienti a vantaggio di tutto il sistema-Paese, rispettando il principio della coesione nazionale alla base di qualunque meccanismo di compartecipazione tributaria”.