Un attivista italiano per i diritti gay è stato arrestato a Mosca
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Yuri Guaiana dell'associazione radicale Certi Diritti stava portando firme contro la persecuzione degli omosessuali in Cecenia
Un attivista italiano dell’associazione Certi Diritti, che si batte per la tutela dei diritti Lgbt, è stato fermato dalla polizia in Russia mentre si stava recando alla procura generale di Mosca per consegnare le firme raccolte con una petizione contro il trattamento degli omosessuali in Cecenia.
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Yuri Guaiana, 42 anni, si trova ora in una caserma della polizia. Lo hanno fatto sapere il segretario dell’associazione Leonardo Monaco e il radicale Marco Cappato. Insieme a Guaiana sono stati arrestati altri quattro attivisti russi.
Gli attivisti stavano per consegnare oltre due milioni di firme raccolte online per chiedere l’apertura di un’indagine sulle presunte persecuzioni dei gay in Cecenia. Gli attivisti russi sono Alexandra Aleksieva, Marina Dedales, Nikita Safronov e Valentina Dekhtiarenko, secondo quanto ha riportato l’organizzazione Open Russia.
In un tweet il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova ha detto che il consolato italiano si sta attivando per risolvere la situazione.
Nostro Consolato si sta recando ad assistere Yuri #Guaiana @CertiDiritti fermato a #Mosca mentre consegnava firme petizione su #gay #Cecenia
— BenedettoDellaVedova (@bendellavedova) 11 maggio 2017
“Siamo in contatto con la Farnesina che sta seguendo la vicenda di Yuri Guaiana e gli avvocati sul posto”, ha detto Leonardo Monaco. “Sappiamo che Yuri sta bene e conosciamo le coordinate della caserma dove è trattenuto”.
Dopo il suo arresto Yuri Guaiana ha potuto rilasciare un’intervista telefonica a Radio Radicale che l’ha pubblicata online.
#lgbt #russia #cecenia intervista di @soniamartina1 a @yurigu dopo il suo arresto @CertiDiritti https://t.co/YoLk7Kui6K
— Radio Radicale (@RadioRadicale) 11 maggio 2017
“Sto bene e sono al centro di Mosca di fronte alla stazione di polizia dentro una camionetta”, ha detto Guaiana. “Qui fare una cosa banale per noi italiani come consegnare le firme di una petizione qui diventa impossibile perché si parla di omosessuali”.
Nel primo pomeriggio dell’11 maggio, il sottosegretario agli Esteri Della Vedova ha comunicato su Twitter che l’attivista è stato rilasciato. “Assistito dal consolato, viene accompagnato in aeroporto”, ha scritto.
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