Asia Argento: “Non ho mai fatto sesso con Bennett. È stato lui ad aggredirmi”
Dopo giorni di silenzio, l'attrice torna a parlare attraverso Mark Jay Heller, il suo nuovo legale, e cambia strategia
Asia Argento risponde a Jimmy Bennett attraverso il suo nuovo avvocato, Mark Jay Heller.
L’attrice smentisce di avere mai avuto una relazione sessuale con il giovane attore, che l’accusa di molestie, quando lui era minorenne. Argento annuncia di avere bloccato i pagamenti concordati dall’ex compagno, lo chef Anthony Bourdain, per mettere la storia a tacere.
“La mia cliente è stata una delle pioniere del movimento #MeToo, e il suo coraggio nell’opporsi ad Harvey Weinstein, che ha accusato di stupro, ha ispirato molte altre donne ad uscire dall’ombra e a dare voce con coraggio alle loro terribili esperienze”, ha detto l’avvocato in un lungo comunicato.
“La relazione con Bennett non è mai stata sessuale, ma alla fine si scoprirà che è stata lei ad essere attaccata da Bennett”.
“Bourdain decise di proteggere la reputazione di entrambi pagando Bennett. Asia era totalmente contraria a questo tipo di approccio perché non aveva fatto niente di sbagliato e soprattutto perché quello che era successo era stato cercato e voluto dallo stesso Bennett contro la sua volontà”.
“Ora che però Bourdain è morto, Asia impedirà che il resto dei 380mila dollari pattuiti venga pagata a Bennett che ha già ricevuto 250mila dollari. E questo nonostante abbia la consapevolezza che Bennett potrebbe cercare di minacciarla nuovamente, di denunciarla e di screditarla ancora una volta davanti all’opinione pubblica”, ha proseguito.
“Il coraggio di Asia quando ha accusato Harvey Weinstein non è svanito. La fase due del movimento #MeToo impone che la voce di una vittima, anche quando c’è una storia che la mette in dubbio, sia ascoltata”, ha detto Heller.
“Asia spera che alla fine “il tribunale della pubblica opinione determinerà che Asia non ha mai avviato un contatto sessuale inappropriato con un minore, bensì è stata attaccata da Bennett e ora soffre le conseguenze di una campagna di fango da parte degli accusati che hanno interesse a che i loro accusatori perdano credibilità”, ha concluso.