Roma, l’asfalto sigillante della Raggi non funziona: le buche e le crepe continuano a formarsi
La gilsonite è stata sperimentata sulle strade del Municipio VIII e III, dove domenica 10 giugno si tengono le elezioni amministrative
Il comune di Roma ha fatto partire alcuni giorni fa i lavori per la sperimentazione della gilsonite, un materiale definito “innovativo per la protezione e il ripristino prestazionale del manto stradale, un’emulsione cationica colloidale, legante e sigillante”.
L’intervento serviva a mettere fine al problema delle buche e delle crepe del manto delle strade della capitale, ma gli effetti sperati non sono stati ottenuti. Dopo meno di due giorni, infatti, non sono stati notati miglioramenti e gli abitanti hanno espresso le loro lamentele sulle condizioni delle strade dei Municipi in cui si è svolta la sperimentazione.
Rispetto a prima, infatti, l’unica differenza è che le zone in cui è stato inserito il sigillante risultano più scure rispetto al resto della strada.
Il nuovo materiale non serve per riparare le buche presenti sull’asfalto delle strade della capitale, hanno spiegato i tecnici del Comune.
“Non è solo un sigillante, una trovata tra l’altro non di certo originale, a fare crepe. Ora gli elettori chiamati alle urne vedranno la sintesi dell’amministrazione grillina: le strade a pezzi e il tentativo di imbonirli con una soluzione posticcia, fatta in extremis”, hanno dichiarato gli esponenti del Pd in Campidoglio.
L’assessore ai Lavori pubblici, Margherita Gatta, ha commentato su Facebook gli interventi messi in campo dal comune dopo essersi recata in via Capraia, nel III Municipio, dove il test era stato sospeso a causa della pioggia.
“Sulle altre strade tesate del municipio VIII, che presentavano diversi gradi di ammaloramento, si è appreso dalla ditta che il prodotto si è correttamente depositato all’interno delle fratture dell’asfalto e nelle crepe”.
“Ma ci tengo a ripetere che le strade scelte sono già ammalorate e selezionate dalla ditta proprio per questo motivo al fine di effettuare i test nelle condizioni peggiori e fermare il processo di degradazione in atto”.
Sempre sul social, l’assessora ha spiegato perché, nonostante la gilsonite, il manto stradale non è stato riparato come si aspettavano i cittadini.
“Il materiale non ricostruisce il manto stradale, ma lo sigilla, esattamente com’è ora, con una sorta di pellicola che blocca il tempo di invecchiamento. Tutto questo confermato dalla ditta che ha fatto una ispezione. L’esito del test potrà dirsi acquisito fra qualche mese “.
“Il prodotto dovrebbe sigillare le strade con un grado di usura medio, con lo scopo di prolungarne la vita”.
Contro l’intervento del Comune di Roma si è espresso anche Amedeo Ciaccheri, candidato del Municipio VIII con Coalizione Nuovo Municipio.
“Le strade sono ammalorate come prima: forse ora, per distruggersi ulteriormente, ci metteranno un po’ di più, ma non sono state riparate e un intervento pubblicizzato come riparatore si è rivelato un flop”.
L’esperimento del comune di Roma ha coinvolto le strade del Municipio VIII e III della capitale, gli unici due in cui domenica 10 giugno si tengono le elezioni amministrative.
Le buche continuano ad essere uno dei problemi che affliggono la capitale, come è stato nuovamente dimostrato in occasione del Giro d’Italia.
I ciclisti avevano protestato per le condizioni del manto stradale e alla fine si è deciso di modificare il percorso per l’ultima tappa della famosa gara ciclistica.
Le buche a Roma sono quintuplicate negli ultimi 8 anni. Nella capitale si registra una media annuale di più di 90 voragini, le quali mettono seriamente in difficoltà i cittadini.
Come riportato da TPI dall’inizio del 2018 a Roma sono già morte tra le 30 e le 40 persone a causa di incidenti stradali. Qui la strada più pericolosa di Roma.