Aquarius, migranti in Spagna a bordo di navi italiane
Una nave della Marina militare e una della Guardia costiera italiane trasporteranno la maggioranza delle persone a bordo
Una parte dei migranti a bordo della nave Aquarius saranno trasferiti in Spagna a bordo di due navi italiane. Lo ha annunciato su Twitter la ong Sos Mediterranee, a cui appartiene la nave, e la notizia è stata confermata dal ministro italiano delle Infrastrutture, Danilo Toninelli (qui tutti gli aggiornamenti).
La nave raggiungerà il porto di Valencia, dopo che il governo spagnolo, guidato dal socialista Pedro Sanchez, si è offerto di accogliere i migranti.
Il personale della nave aveva espresso forti preoccupazioni sulla sicurezza del viaggio verso il porto di Valencia.
Anelise Borges, la giornalista di Euronews a bordo della nave, aveva riferito che il team della ong Sos Mediterranee non riteneva il viaggio “sicuro per la nave, per l’equipaggio e per le persone soccorse”.
Alla base delle preoccupazioni le cattive condizioni meteo e il sovraffollamento a bordo.
Dei 629 migranti a bordo, un centinaio viaggerà verso la Spagna sull’Aquarius, mentre la restante parte sarà suddivisa tra una nave della Marina militare e una della Guardia costiera italiane.
Il viaggio durerà fra i tre e i quattro giorni.
Tra i migranti a bordo, fermi a 35 miglia da Italia e 27 da Malta, ci sono 123 minori non accompagnati, di cui 11 bambini, e 7 donne in stato di gravidanza.
Né l’Italia né Malta hanno accettato che la nave Aquarius approdasse nei loro porti.
Qui l’articolo che spiega come vedere la posizione della nave Aquarius in tempo reale.
I sindaci di diverse città italiane, tra cui Palermo, Napoli e Taranto, si sono schierati contro la decisione del ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini di chiudere i porti italiani per impedire l’attracco della nave Aquarius, in navigazione nel Mediterraneo con 629 migranti a bordo.
Definendo la situazione come “un imperativo umanitario urgente”, l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati aveva lanciato un appello ai governi di Italia e Malta affinché consentissero “lo sbarco immediato alle centinaia di persone bloccate nel Mediterraneo”.