Niente sesso, 96enne divorzia dalla seconda moglie che gli aveva già preparato il funerale
È successo a Lanciano, in provincia di Chieti, dove una 55enne aveva raggirato un anziano sposandolo. Il tribunale ha dato ragione all'uomo e ha sciolto il matrimonio
Avevano celebrato il matrimonio nove anni fa e oggi divorziano. Sembra la storia di tante coppie, ma quella di questi due coniugi di Lanciano, in provincia di Chieti, ha sicuramente qualcosa di bizzarro. Lei ha 55 anni, lui ne ha 44 in più: tra pochi giorni l’uomo, infatti, spegnerà 96 candeline.
Alla base del divorzio l’astinenza sessuale. Lui, il 96enne, accusa la seconda moglie di non avergli mai fatto fare sesso. L’uomo non vive nella sua abitazione, ma in una casa di riposo del paese abruzzese dal 2007. Il matrimonio è avvenuto nel 2009, testimoni due amiche di lei.
Da allora la coppia non ha mai convissuto. Lui neppure conosceva il cognome di lei: quando andava a trovarlo alla casa di riposo, l’uomo si limitava a chiamarla per nome. E anche lì, dove il 96enne viveva da 11 anni, nessuno sapeva della seconda moglie.
La storia tra i due era iniziata all’indomani della morte della prima moglie dell’anziano signore. Lui si trovava in una agenzia immobiliare per vendere la sua abitazione, ormai rimasto solo, e per potersi trasferire in una casa di riposo.
Lei aveva architettato tutto insieme al compagno e mirava alla pensione di reversibilità: per arrivare a conquistare la fiducia dell’uomo, aveva iniziato ad andare spesso a fargli visita in ospizio, tanto che lui, persuaso dalla (finta) bontà della donna, decide di sposarla.
Il matrimonio viene organizzato in fretta e furia nel comune di Torricella Peligna, davanti a due testimoni sconosciute all’uomo e, soprattutto, senza che i figli di lui sappiano nulla. Dopo le nozze, però, la donna ha iniziato a farsi sentire e vedere sempre meno, lui riesce a vendere la casa, ma dispone solo una piccola parte del ricavato per i figli, che iniziano a pensare che ci sia qualcosa che non va.
È solo a causa di un problema burocratico che una delle figlie dell’uomo scopre del secondo matrimonio del papà. Comprende subito che si tratta di un raggiro e si rivolge immediatamente all’avvocato. Non ci vuole molto a dimostrare la circonvenzione. Una truffa a regola d’arte, tanto che la signora si era portata avanti col lavoro e aveva già preparato la cassa in zinco color argento e il necrologio per il funerale del 96enne.
Le è andata male, perché l’uomo, che gode di ottima salute, non solo si è accorto del raggiro, ma si è anche ripreso ciò che gli spettava, con lo scioglimento del matrimonio da parte del tribunale di Lanciano.
La donna che puntava all’eredità dell’anziano, si è ritrovata a bocca asciutta. La giustizia ha deciso che non potrà aspirare né alla pensione di reversibilità del 96enne né tantomeno alla sua eredità. E, anzi, la donna è stata anche condannata al risarcimento delle spese di giudizio di 4.355 euro.