Anziani abusati sessualmente e picchiati in una casa famiglia nel bolognese: il video shock dei Carabinieri
Anziani che venivano picchiati, umiliati e affamati, e persino abusati sessualmente. È la scoperta che arriva dai Carabinieri di Bologna, dopo le indagini su una casa famiglia dell’orrore sull’Appennino bolognese.
Il comandante dei Carabinieri aveva definito lo scenario “raccapricciante”. La struttura, aperta meno di un anno fa, è stata sequestrata dai militari. Il titolare della casa famiglia è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti e violenza sessuale. Altre tre persone sono agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti. Si tratta della moglie del titolare e di altre 2 operatrici sanitarie.
L’indagine dei Carabinieri era partita alcuni mesi fa, a causa di alcune “voci di paese”, e si era sviluppata tramite intercettazioni audio e video all’interno della struttura. I Carabinieri sono intervenuti con urgenza per interrompere i maltrattamenti che gli ospiti della struttura dovevano subire ogni giorno. Gli ospiti erano 10 in tutto, di questi 3 sono stati trasferiti in ospedale, e gli altri sono stati ricollocati in altre case famiglia della zona.
«Una continuità sistematica di violenze fisiche e psicologiche, consistenti in umiliazioni, mortificazioni, ingiurie e abusi emotivi”, si legge in un passaggio dell’ordinanza del Gip.
Nelle intercettazioni audio si sente una operatrice che prende in giro una signora anziana: “Vedrai che dopo ti passa, tra un po’ parti”, dice la donna alludendo alla morte.
Nelle intercettazioni si sentono rumori di percosse e pianti disperati degli anziani.
Almeno due gli abusi sessuali commessi dal titolare della struttura e documentati nelle intercettazioni: “Quando vuoi lo torniamo a fare”, dice l’uomo a una donna in lacrime. I video girati dalle telecamere dei Carabinieri mostrano scene terribili.
L’assessore regionale alle Politiche per la Salute Sergio Venturi è intervenuto sulla vicenda, dicendo che chiederà di modificare la legislazione nazionale per consentire controlli preventivi, prima di autorizzare l’apertura di case famiglia.
L’episodio ha scosso l’opinione pubblica della zona in cui si sono verificati i maltrattamenti.