“Se potessi fermare il tempo lo farei”, la toccante lettera degli amici di Antonio Megalizzi morto a Strasburgo
“Se potessi fermare il tempo lo farei per te amico mio, perché i tuoi momenti più belli regalassero ancora ai tuoi giorni una gioia sempre viva. Se potessi prendere i tuoi problemi li lancerei nel mare e farei in modo che si sciolgano come il sale. Ma adesso sto trovando tutte queste cose improponibili per me, non posso fermare il tempo, costruire una montagna, o prendere un arcobaleno luminoso da regalarti. Così Antonio lasciami essere ciò che so essere di più: semplicemente un amico che ti resta vicino”.
Questa è la toccante lettera che un amico di Antonio ha scritto e affisso sulla porta della casa della famiglia Megalizzi in via Centa a Trento.
Antonio Megalizzi, 28 anni, è la quarta vittima dell’attentato del mercatino di Natale a Strasburgo. La notizia della sua morte è arrivata nel tardo pomeriggio di venerdì 14 dicembre.
Antonio stava lottando tra la vita e la morte, le sue condizioni erano quasi irreversibili. Antonio era in coma artificiale all’ospedale di Hautepierre di Strasburgo.
È stato colpito da un proiettile sparato da Cherif Chekatt martedì sera. Il papà Domenico e la mamma Annamaria, assieme alla sorella Federica e alla fidanzata Luana Moresco, hanno raggiunto Antonio mercoledì in ospedale e sono rimasti al suo fianco con la speranza che si potesse salvare.
Il proiettile che lo ha raggiunto l’11 dicembre è andato a conficcarsi nella parte posteriore del cranio tra nuca e spina dorsale e non consentiva l’intervento chirurgico. I medici si erano dati 48 ore di tempo per decidere il da farsi, ma non sono bastate.
Era stato anche lanciato un appello dalla famiglia: “Cerchiamo un luminare che lo salvi”. E specialisti da tutta Italia avevano risposto alla richiesta d’aiuto per salvare il giovane giornalista.
Chi era Antonio Megalizzi
Antonio Megalizzi, 28 anni, è originario di Trento. Ha studiato all’Università di Verona prima e all’European and International Studies di Trento poi. Dopo diverse esperienze lavorative in radio, approda a Europhonica, il progetto internazionale promosso da RadUni (la associazione italiana operatori radiofonici universitari) insieme alle radio universitarie di altri paesi (Francia, Spagna, Portogallo e Germania).
La radio, per cui Megalizzi è stato selezionato per formare la prima redazione europea, si pone l’obiettivo di raccontare l’Europa attraverso la voce degli studenti universitari. Quando si tiene la plenaria del Parlamento Europea, una volta al mese, Europhonica trasmette in diretta da Strasburgo.