Scandalo Trenord, Salvini si schiera contro l’azienda: “Giù le mani dalla capotreno”
La capotreno rischia il licenziamento dopo un annuncio letto attraverso gli altoparlanti di bordo in cui intimava agli "zingari" di scendere dalla vettura
Oggi, 8 agosto 2018, la compagnia Trenord è stata fortemente criticata per un annuncio fatto il giorno prima da una sua dipendente attraverso gli altoparlanti del treno regionale 2653, partito da Milano e diretto a Cremona e Mantova.
“I passeggeri sono pregati di non dare monete ai molestatori. Scendete perché avete rotto. E nemmeno agli zingari: scendete alla prossima fermata, perché avete rotto i c…”.
Sono stati proprio i viaggiatori a raccontare l’episodio sui social e a informare Trenord, che ha avviato subito un’indagine interna individuando l’autrice del gesto, che adesso rischia il licenziamento.
L’azienda ha definito il gesto “grave e inqualificabile” e ha ringraziato “il cliente per la segnalazione”.
In difesa della capotreno si è invece schierato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
“Invece di preoccuparsi per le aggressioni a passeggeri, controllori e capitreno, qualcuno si preoccupa dei messaggi contro i molestatori. Giù le mani dalla capotreno”, è il messaggio del ministro diffuso via Facebook.
Lo stesso messaggio è stato ripreso dal presidente della commissione Trasporti della Camera, Alessandro Morelli (Lega), intervistato dall’agenzia stampa Agi.
“Ancora una volta si rischia di buttare una croce su qualcuno che la croce se la porta addosso tutti i giorni, dovendo lavorare in situazioni di precarietà, non in sicurezza, e soggetto a continue aggressioni, verbali e fisiche”.
“Attendiamo che ci sia una verifica rispetto a quanto avvenuto sul treno”.
“Credo, infatti, che non si trattasse di un vero e proprio annuncio, ma di un alterco con persone che non volevano scendere, avvenuto a microfono aperto”, ha detto Morelli.
“L’unico premio che andrebbe dato a questi eroi capitreno sarebbe assicurare loro di poter lavorare in sicurezza”.
In un primo momento, Trenord aveva sollevato la possibilità di una manomissione degli altoparlanti.
“Il dispositivo da cui si lanciano quel tipo di avvisi non è in cabina e, attraverso una manomissione, può essere accessibile anche ai passeggeri”, si legge in una nota ufficiale diffusa in un primo momento.
A denunciare via Facebook l’accaduto è stato Raffaele Ariano, ricercatore dell’Università Vita-Salute San Raffaele.
“Si tratta di un linguaggio offensivo e discriminatorio, inaccettabile sulla bocca di un pubblico ufficiale in servizio e nel contesto di una azienda di trasporti finanziata coi soldi dei contribuenti. Credo che Trenord dovrebbe dissociarsi e chiedere scusa pubblicamente per l’accaduto”, ha dichiarato il ricercatore.
Per la sua denuncia pubblica, Ariano è stato insultato su Facebook.
“Perché non ti sei offerto di pagare il biglietto a chi non l’ha fatto?”, è stato il commento di un utente.