Scandalo Trenord, la capotreno autrice dell’annuncio razzista: “Avevo davanti un rom. Pensavo il microfono fosse spento”
L'autrice dell'annuncio razzista diffuso a bordo del convoglio sulla tratta Milano-Cremona si è scusata e ha spiegato l'accaduto
“In quel preciso momento, davanti a me c’era un rom che si rifiutava di scendere. Io non mi sono davvero accorta che il microfono fosse acceso. So bene che non si dicono certe cose e mi scuso”.
Queste le parole della capotreno, dipendente di Trenord, la società del trasporto ferroviario lombardo, autrice dell’annuncio shock diffuso a bordo del convoglio che viaggiava sulla tratta Milano-Cremona, raccolte da il Corriere, al quale la donna spiega l’accaduto.
La dipendente, di cui non è stato reso noto il nome, aveva utilizzato gli altoparlanti di bordo per lanciare un messaggio ascoltato (e poi segnalato) dai viaggiatori con parole razziste: “I passeggeri sono pregati di non dare monete ai molestatori. E agli zingari: scendete alla prossima fermata perché avete rotto i c…”.
È successo all’altezza della stazione di Lodi. Su quel treno, fin dalla partenza, un passeggero camminava di vagone in vagone lasciando sui sedili un biglietto con la richiesta di aiutare lui e la sua famiglia.
L’azienda ha definito il gesto “grave e inqualificabile” e ha ringraziato “il cliente per la segnalazione”.
In difesa della capotreno si è invece schierato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
“Invece di preoccuparsi per le aggressioni a passeggeri, controllori e capitreno, qualcuno si preoccupa dei messaggi contro i molestatori. Giù le mani dalla capotreno”, è il messaggio del ministro diffuso via Facebook.
Un altro capotreno, intervistato giovedì alla stazione di Cremona, ha detto: “Conosco, anche se non benissimo, la collega. Ha quindici anni di servizio e un curriculum di rispetto. Il suo comportamento non è giustificabile ma allo stesso tempo la capisco: su tutte le linee, e in particolare proprio sulla Milano-Cremona-Mantova, la situazione che dobbiamo affrontare è sempre più pesante”.
In un primo momento, Trenord aveva sollevato la possibilità di una manomissione degli altoparlanti.
“Il dispositivo da cui si lanciano quel tipo di avvisi non è in cabina e, attraverso una manomissione, può essere accessibile anche ai passeggeri”, si legge in una nota ufficiale diffusa in un primo momento.
A denunciare via Facebook l’accaduto è stato Raffaele Ariano, ricercatore dell’Università Vita-Salute San Raffaele.
“Si tratta di un linguaggio offensivo e discriminatorio, inaccettabile sulla bocca di un pubblico ufficiale in servizio e nel contesto di una azienda di trasporti finanziata coi soldi dei contribuenti. Credo che Trenord dovrebbe dissociarsi e chiedere scusa pubblicamente per l’accaduto”, ha dichiarato il ricercatore.
Per la sua denuncia pubblica, Ariano è stato insultato e minacciato su Facebook.