Cogne, Annamaria Franzoni libera soggiorna nella casa dove fu ucciso Samuele
Alcuni vicini di casa intervistati dall'Ansa hanno riferito di averla vista attorno all'abitazione insieme ai familiari
Annamaria Franzoni è tornata in libertà senza restrizioni il 7 febbraio 2019, in anticipo rispetto ai 16 anni da scontare. Era stata condannata nel 2008 per l’omicidio del figlio Samuele Lorenzi di tre anni.
Tornata libera la Franzoni avrebbe soggiornato proprio nella villetta di Cogne dove il 30 gennaio 2002 fu ammazzato il piccolo Samuele.
Alcuni vicini di casa intervistati dall’Ansa hanno riferito di averla vista attorno all’abitazione insieme ai familiari nella frazione Montroz di Cogne. L’avvistamento della Franzoni risale al novembre scorso e, sempre secondo quanto riporta l’agenzia di stampa, in quel periodo Franzoni era già tornata in libertà da alcune settimane.
Da giugno 2014 la Franzoni era in detenzione domiciliare nella nuova casa di famiglia a Ripoli Santa Cristina, sull’Appennino bolognese. La donna ha ottenuto anche il beneficio del lavoro esterno e usufruito di alcuni permessi per stare a casa con gli altri due figli.
“Sono contento anche oggi della decisione che prendemmo all’epoca, per quanto fu una decisione sofferta e impopolare”, ha affermato Francesco Maisto, il giudice, ora in pensione, che fu presidente del tribunale di Sorveglianza di Bologna che concesse alla Franzoni il lavoro esterno e i domiciliari.
“Dopo una un’integrazione della perizia psichiatrica, decidemmo di dare a Franzoni una sorta di aut aut, dicendole di dire la verità. E lei superò questa prova di resistenza, continuò a proclamare la sua innocenza. Ma per ottenere le misure alternative non è necessario confessare i fatti, come stabilito dalla Corte costituzionale”.
Il delitto di Cogne è stato un caso di cronaca esacerbato dalla violenza con cui la mamma aveva ucciso il suo stesso figlio.
I 16 anni di pena sono stati ridotti a meno di 11 grazie a tre anni di indulto e ai giorni concessi di liberazione anticipata: è possibile ottenere fino a 45 giorni ogni semestre di detenzione, considerando anche quella domiciliare.
Annamaria Franzoni si è sempre proclamata innocente, nonostante la condannata in via definitiva la sera del 21 maggio 2008, quando la Corte di Cassazione confermò la sentenza della Corte di appello di Torino.