Per la prima volta in Italia sono stati registrati all’anagrafe i figli di tre coppie gay
Il 23 febbraio 2018 il comune di Torino ha registrato all'anagrafe cittadina il figlio di due mamme nato nel territorio nazionale. L'atto è stato sottoscritto dalla sindaca Appendino. Si tratta di una svolta in materia di diritti Lgbtq
Il 23 febbraio 2018, per la prima volta in Italia, il comune di Torino ha registrato all’anagrafe cittadina il figlio di due mamme nato nel territorio nazionale.
L’atto è stato sottoscritto dalla sindaca di Torino, Chiara Appendino, all’ufficio Stato civile dell’anagrafe.
Sono tre in tutto gli atti di nascita di bambini figli di coppie omogenitoriali sottoscritti dalla sindaca in questa occasione.
Mai un primo cittadino aveva preso questa decisione senza la preventiva disposizione di un tribunale.
“Questo è il primo bambino nato in Italia da due mamme a poter risultare fin dalla nascita come figlio di due madri” ha dichiarato Chiara Foglietta, consigliera comunale del Pd, e madre del bambino, Niccolò Pietro.
“Dobbiamo ringraziare la sindaca Appendino e tutti quelli che in questi anni hanno combattuto per il riconoscimento di diritti che dovrebbero valere per tutti”, ha aggiunto la consigliera.
Foglietta aveva da tempo denunciato i problemi per il riconoscimento del figlio dovendo in un primo momento dichiarare il falso per ottenere la registrazione.
La sua compagna, Micaela Ghisleni, ha detto: “È un risultato importante per tutte le famiglie omogenitoriali”.
“Abbiamo fatto anche la richiesta al tribunale di dare il doppio cognome”, continua Ghisleni. “Questo è un riconoscimento di uguaglianza e non un privilegio”.
Come detto, la sindaca Appendino ha trascritto gli atti di nascita di altri due bambini figli di coppie omogenitoriali, questi ultimi però nati all’estero.
Una coppia è composta da due uomini, si tratta in questo caso di due figli gemelli, e l’altra da due donne
Oltre alla sindaco, alla registrazione erano presenti anche l’assessore alle Famiglie, Marco Giusta, e quella all’anagrafe, Paola Pisano.
Il 20 aprile 2018 Appendino aveva annunciato l’imminente svolta con un post su Facebook.
“Per la prima volta la Città di Torino si trova dinnanzi a casi inediti di nuove forme di genitorialità che richiedono del tutto legittimamente il riconoscimento di quella che per loro è una famiglia, intesa come luogo fisico ed emotivo in cui due o più persone si amano e costruiscono insieme il futuro proprio e dei propri figli”, si legge nel post.
“Da mesi stiamo cercando una soluzione compatibile con la normativa vigente. Dopodiché la nostra volontà è chiara e procederemo anche forzando la mano, con l’auspicio di aprire un dibattito nel Paese in tema di diritti quanto mai urgente”.
Questo il post pubblicato dalla sindaca di Torino Chiara Appendino sulla propria pagina Facebook:
Esulta anche il coordinatore del Torino Pride, Alessandro Battaglia: “Questa è una svolta importante”.