Nei mari italiani torna l’incubo dell’alga tossica: ecco dove e quali sono i pericoli
Nella zona di Massa e nel mar Ligure si sono registrati livelli superiori alla norma
Dopo tre anni, torna tra il Mar Tirreno e il Mar Ligure l’allarme per la ostreopsis ovata, più comunemente conosciuta come alga tossica.
Si tratta di un’alga particolarmente pericolosa, che può provocare infiammazioni e, nei casi più gravi, quando il livello di allerta è massimo, anche intossicazioni e avvelenamenti.
L’alga, la cui formazione viene favorita dall’innalzamento delle temperature, per il momento è stata segnalata con valori più alti della norma sul litorale di Massa e in alcune località bagnate dal Mar Ligure, tra Savona e Arenzano.
A Punta Sant’Erasmo (Savona) e Punta San Martino di Arenzano sono state rilevate 68mila cellule di alga per ogni litro di acqua marittima. A Massa siamo a 21.600 cellule per litro.
Il livello di attenzione, oltre il quale scattano potenziali pericoli, è di 1.000 cellule per litro.
Si tratta comunque di livelli che, per il momento, non destano eccessiva preoccupazione, e che hanno portato su alcune spiagge della Liguria ad un “codice giallo”, che non impedisce di fare il bagno ma che sconsiglia di farlo “in tratti di mare di acqua ferma, piccole insenature chiuse o con barriera a mare affiorante o soffolta”, secondo le istruzioni dell’Arpal.
Se però i livelli dovessero aumentare, potrebbe essere diramato il codice arancione, che implica l’obbligo di allontanarsi dal tratto di mare interessato, e infine quello rosso, che segnala appunto il pericolo di intossicazioni e che porta al divieto di balneazione.
Secondo quanto riporta Il Tirreno, nella zona di Massa qualche bagnante avrebbe già accusato alcuni sintomi riconducibili all’alga tossica, come febbre, mal di testa e dolori articolari, anche se i casi segnalati sono pochi e potrebbero avere anche altre cause.
L’evoluzione del fenomeno andrà monitorata con attenzione nei prossimi giorni.
Gli effetti peggiori l’alga tossica li produsse nel 2005, quando in Liguria ben 179 persone finirono al pronto soccorso.
“Non ci sono tutte le condizioni perché la fioritura dell’alga abbia luogo – ha detto al Tirreno Itala Tenerani presidente del Consorzio Riviera Toscana – C’è stato sì il caldo e l’acqua si è riscaldata, ma il mare durante luglio raramente è rimasto placido. Abbiamo avuto un mese di mare mosso e questo ha fatto sì che gli effetti per la fioritura dell’alga fossero mitigati”.