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Le cose che dovrei fare nella vita

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L'organizzazione AIESEC offre ai giovani un'esperienza di volontariato internazionale che permetta loro di vivere una nuova cultura

Tutti quanti si sentono in dovere di dare un’opinione sulla vita degli altri e non venitemi a dire che non è vero. Se siete studenti universitari conoscerete benissimo la sensazione di rabbia mista a terrore nel cercare di rispondere a chi vi chiede quanti esami vi mancano alla laurea. E dopo? Dopo iniziano a chiedervi del lavoro, degli obiettivi professionali, magari di quando avete intenzione di sposarvi…

Si tratta di uno schema a cui difficilmente riusciamo a sfuggire. Nasci, vai a scuola, studi, ti laurei, trovi un lavoro, contribuisci al benessere della società: ecco come dovrebbe essere la nostra esistenza, l’opinione comune che ci accompagna su quella lunga strada che è la vita.

“Dovresti ascoltare il mio consiglio…” dicono. Ed io rispondo: “Perchè?”.

Dopo la laurea, o anche prima, avrei dovuto accettare un lavoro con poche prospettive e guadagni limitati, perché “è così che si inizia”. Ma io non capivo perché avrei dovuto sacrificare le migliori giornate dei migliori anni della mia vita, pieni di energia e voglia di fare, per un’azienda i cui capi non avrebbero mai nemmeno saputo il mio nome. Non capisco perché avrei dovuto impiegare ore preziose per far arricchire qualcuno, a discapito di altri, mentre la mia vita passava indisturbata e fuggiva via. Avrei dovuto accettare dei sacrifici e poi raccoglierne i frutti.

Avrei dovuto iniziare a guadagnare e risparmiare per costruire un progetto di vita, acquistare una macchina e poi chiedere un mutuo per acquistare una casa. Avrei dovuto programmare tutto ed invece ho scelto di far saltare il banco.

Ho capito che se domani non è una sorpresa non vale nemmeno la pena attenderlo, perché è con entusiasmo e voglia di scoprire che la vita va vissuta. Mi sono accorto che i miei pensieri non facevano presa nel mondo che mi avevano descritto e quindi ne ho cercato uno nuovo, che fosse più mio, trovando in AIESEC la soluzione.

Adesso, che la mia vita entra ed esce da valigie sempre pronte nella mia stanza, la domanda in voga è un’altra. “Quando ti fermerai?”. Nuovamente, perché dovrei? Dovrei tornare sui miei passi e trovare un lavoro in un ufficio, in un palazzo grigio di una città che detesto, ma non capisco lo scopo. Dovrei mettere un po’ di soldi da parte e sognare di fare mille viaggi, mentre oggi per me l’importante è andare ovunque senza nemmeno programmarlo. Dovrei iniziare a pensare sul serio a cosa fare della mia vita e mettere radici, ma questo cosa diavolo significa?

Le mie radici sono nelle persone che amo e da cui sono ricambiato, nelle parole piene di affetto dei miei genitori, nei complimenti di chi apprezza il mio lavoro. Le vere radici, quelle che mi tengono saldo su questo mondo, le porto nell’anima e sono quelle che mi strappano un sorriso ogni volta che mi sveglio. 

Ho fatto delle scelte pensando di poter cambiare il mondo, ed alla fine è stato lui a cambiare me. Oggi non so se sono una persona migliore o peggiore, perché questo è relativo. So solo che adesso sono una persona nuova e se un giorno si rivela storto, so che la responsabilità è esclusivamente mia, come mia è la capacità di rimettere tutto a posto. Niente scuse, solo io e il mondo là fuori.

Per cui ci sono un sacco di cose che avrei dovuto fare e molte di più sono quelle che dovrei fare a partire da domani. Ma io vado avanti sulla strada meno battuta, senza piani e con tanti sogni, attento ai consigli ma sempre indipendente nelle scelte.

E tu? Stai vivendo la vita che dovresti vivere? Scopri come dare una svolta QUI.

* di Cosimo Scarano, AIESEC Italia

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