“Calci e pugni sul bus perché musulmane: ci hanno strappato via il velo”: la denuncia di Fatima
“Oggi una ragazza ci ha strappato il velo dalla testa. Con lui ha tirato via tutti i valori su cui è fondata l’Europa. Ha distrutto e umiliato non solo noi, ma anche tutti quelli che credono nella libertà”. A denunciare da una stanza di ospedale l’episodio di razzismo è Fatima Zahra Lafram, giovane attivista che vive a Torino e fa parte della rete Giovani Musulmani d’Italia.
“Stavamo tornando dal centro della città e una ragazza, solo perché la mia amica aveva paura di un cane e si è spostata, ci ha detto: ‘Avete paura dei cani ma poi non avete paura per farvi saltare in aria?!'”, ha raccontato Fatima dalla sua pagina Facebook.
L’attacco non si è fermato alle parole, “tempo zero e quella donna è passata alle mani: si è attaccata al velo e lo ha strappato. L’ha lasciata fisicamente senza velo. Io ho cercato di prendere Nouhaila, la mia amica, e lei ha aggredito anche me”, ha spiegato la ragazza musulmana.
La maggior parte dei passeggeri del pullman si sono agitati, l’autista ha chiuso le porte e ha chiamato la polizia. “Mentre aspettavamo la polizia, la donna mi ha dato un calcio e ci ha riempito di pugni. E devo andare in ospedale a farmi una lastra perché mi si sta gonfiando il braccio che mi ha strattonato”, ha puntualizzato Fatima.
Tutti i presenti hanno voluto testimoniare davanti alle forze dell’ordine a favore di Fatima e Nouhaila.
“L’islamofobia è un problema serio in Italia. Non è la prima volta che l’odio si scaglia contro persone con il velo, è la prima volta però che le prendo”, ha raccontato la ragazza aggredita.