Agcom, Tim e Wind Tre multate per le bollette a 28 giorni
L'AgCom ha inflitto tre diverse sanzioni alle compagnie telefoniche Tim e Wind Tre per un totale di 2,4 milioni di euro
L’AgCom ha inflitto tre diverse sanzioni alle compagnie telefoniche Tim e Wind Tre per un totale di 2,4 milioni di euro per questioni legate al passaggio dalle bollette a 28 giorni quelle mensili.
Secondo l’Agenzia, il comportamento delle aziende violava la legge.
Tim è stata sanzionata in due delibere: la prima per 464mila euro e la seconda per 1,044 milioni di euro, mentre Wind Tre dovrà pagare una multa da 870mila euro.
L’Autorità stessa ha dato la notizia sul suo sito web il 30 novembre 2018.
La prima decisione dell’AgCom – Già a marzo l’AgCom, il Garante delle Comunicazioni, aveva stabilito che le compagnie telefoniche Tim, Vodafone, Wind-Tre e Fastweb, avrebbero dovuto risarcire integralmente i clienti verso i quali era stato effettuato il passaggio alla fatturazione ogni 28 giorni (quattro settimane) invece che mensile.
Le compagnie, secondo l’AgiCom, avrebbero dovuto rimborsare ai loro clienti di telefonia fissa e convergente (ovvero fissa e mobile insieme) uno storno pari ai giorni in eccedenza, contati a partire dal 23 giugno 2017.
A novembre 2018 però il Tar del Lazio ha annullato le multe comminate dall’AgCom a Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb per le bollette a 28 giorni ma ha obbligato le compagnie a “ristorare” i consumatori.
Come si calcola il rimborso – Per calcolarli basta sommare i giorni di differenza tra il totale di un mese intero e i 28 giorni del passaggio. Se il totale di questi giorni fa ad esempio 20, la successiva bolletta che l’utente dovrà pagare sarà prorogata di 20 giorni, per “recuperare” i giorni pagati in più nei mesi scorsi.
Se la bolletta di aprile sarebbe dovuta essere emessa il 1 aprile, la compagnia dovrà posticiparla di 20 giorni e prorogare il giorno di emissione al 21 di aprile.
In pratica gli utenti saranno rimborsati con alcuni giorni di servizio “gratis”, per recuperare i giorni pagati in più nei mesi scorsi.
L’Agcom, nella delibera fa un esempio puntuale: “una fattura decorrente dal 23 giugno avrebbe dovuto coprire il periodo fino al 22 luglio successivo; invece, applicando il calcolo quadrisettimanale, il periodo fatturato si sarebbe fermato al 20 luglio, con una erosione pari a 2 giorni. Il successivo periodo di decorrenza avrebbe dovuto essere quello dal 23 luglio al 22 agosto; invece, sempre in base al calcolo quadrisettimanale, la decorrenza avrebbe riguardato il periodo dal 21 luglio al 17 agosto, con una erosione di 3 giorni sul singolo ciclo di fatturazione e di 5 sul totale dei due cicli di fatturazione. E così via”.