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Cosa prevede l’accordo sul clima

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A New York 171 paesi hanno firmato l’accordo sul clima raggiunto lo scorso dicembre, durante la conferenza di Parigi. Ecco cosa prevede.

A New York 171 paesi hanno firmato l’accordo sul clima raggiunto lo scorso dicembre, durante la conferenza di Parigi. L’annuncio è stato fatto venerdì 22 aprile dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon all’apertura della cerimonia dell’Assemblea delle Nazioni Unite.

“È un momento storico”, ha detto Ban nel giorno in cui si celebra la Giornata mondiale della Terra per sensibilizzare sull’ambiente e sulla necessità di affrontare il problema del cambiamento climatico.

Per il segretario generale dell’Onu, l’accordo di Parigi, insieme all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, “ha il potere di trasformare il mondo”.

Il testo prevede di bloccare a partire dal 2020 la crescita della temperatura “al di sotto dei due gradi” e impegna i paesi a sforzarsi a non superare gli 1,5 gradi.

Inoltre i paesi industrializzati si sono impegnati ad alimentare un fondo annuo da 100 miliardi di dollari per il trasferimento delle tecnologie pulite nei paesi non in grado di fare da soli il salto verso la green economy.

Perché l’intesa entri in vigore è necessario infatti che almeno 55 Paesi che rappresentino almeno il 55 per cento delle emissioni globali ratifichino o si uniscano formalmente all’accordo.

Stati Uniti e Cina, che da soli rappresentano il 38 per cento delle emissioni globali, hanno annunciato che ratificheranno l’accordo di Parigi entro il 2016. Tuttavia raggiungere il 55 per cento non sarà facile.

L’Unione europea, rappresenta meno del 10 per cento delle emissioni di Co2 e avrà bisogno di molto tempo affinché Bruxelles decida di quanto ciascuno dei 28 stati membri debba ridurre le emissioni di carbone fossile.

3 BREVI PUNTI: COSA COMPORTEREBBE L’ACCORDO

1) L’obiettivo principale è quello di contenere gli effetti del surriscaldamento globale e limitare i pericoli derivanti dai cambiamenti climatici indotti dall’uomo.

2) Le emissioni di gas serra dovranno essere ridotte drasticamente, come già avvenuto a giugno del 2015 al G7 in Germania, al fine di fermare l’innalzamento delle temperature notevolmente al di sotto di 2°C, considerato il punto limite oltre il quale si avranno effetti catastrofici sull’ambiente mondiale. L’obiettivo è di raggiungere 1,5°C. Dal 1880 l’aumento è stato di 0,85°C. Senza interventi la soglia limite potrebbe essere raggiunta già nel 2035.

3) Le nazioni sviluppate hanno reiterato la loro intenzione di stanziare 100 miliardi all’anno, a partire dal 2020, per aiutare i paesi in via di sviluppo a contenere le emissioni di gas serra. Ci saranno inoltre anche fondi e rimborsi da destinare a chi risente di più del riscaldamento globale o che si trova in una condizione sfavorevole a causa della posizione geografica o delle scarse risorse a disposizione. Ci saranno verifiche ogni cinque anni a partire dal 2023.

Un’infografica per sintetizzare cosa prevede l’accordo: 

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