30 miliardi di euro di accordo tra Francia e Cina. In Italia, invece, un accordo per portare a rate le arance in Oriente
Il presidente cinese Xi Jinping è in Europa per stringere accordi sulla nuova Via della Seta, il progetto per connettere la Cina e i paesi del vecchio continente. Dopo la visita in Italia, il leader asiatico si è diretto in Francia. L’intesa raggiunta è risultata un po’ diversa nei due paesi.
A differenza di quanto avvenuto a Roma, in Francia non è stato firmato un memorandum. Il presidente cinese e il suo omologo Emmanuel Macron hanno invece siglato un accordo commerciale da 30 miliardi di euro per la compravendita di aerei Airbus.
I 14 contratti firmati a Parigi spaziano nel settore nucleare, aeronautico, navale, dell’ambiente, dell’energia, della ricerca spaziale, artistico. E tra questi, appunto, c’è il maxi-ordine da 300 Airbus.
Gli altri accordi siglati tra Macron e Jinping riguardano soprattutto l’economia verde, le energie rinnovabili e la cooperazione tra Pechino e Parigi per investimenti e sostegno a Paesi terzi, a partire, ça va sans dire, dall’Africa. Macron si è anche augurato la nascita di una “partnership eurocinese forte“.
E in Italia? L’immagine che è rimasta dell’incontro tra Italia e Cina è stata quella delle emoji delle arance postate dal vicepremier Luigi Di Maio per festeggiare un accordo che non è merito del suo governo, ma deriva da rapporti diplomatici che vengono curati da anni.
Per chi si era perso la performance del ministro del Lavoro, la sindaca di Roma Virginia Raggi ha rincarato la dose spiegando in televisione che, proprio grazie a Di Maio, per la prima volta dai tempi di Marco Polo gli imprenditori italiani potranno finalmente esportare le proprie merci in Cina.
30 miliardi di accordo francese, contro un carico di arance. La Cina è vicina, ma forse non per tutti allo stesso modo.
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