Crollo in A14, il figlio delle vittime: “La morte dei miei genitori è stata inutile”
Il 9 marzo 2017 il crollo del cavalcavia sulla A14 nel tratto tra Loreto e Ancona è costata la vita ad una coppia
Il ponte Morandi sulla A10 a Genova è crollato la mattina del 14 agosto 2018, poco prima di mezzogiorno.
Il bilancio delle vittime è al momento di 38 morti accertati, tra cui tre bambini di 8, 12 e 13 anni, e sei persone straniere (tre francesi e tre cileni). Ci sono anche 16 feriti, di cui 12 in codice rosso, e una decina di dispersi.
Il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, ha annunciato l’apertura di un’inchiesta, per ora senza indagati, che ipotizza i reati di omicidio plurimo e disastro colposo. “Non è stata una fatalità il crollo del ponte a Genova”, ha detto.
Intanto, il Governo ha annunciato l’intenzione di revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia, anche se Lega e 5 Stelle sembrano avere posizioni contrastanti. (Qui tutti gli aggiornamenti sul governo)
Tra le ipotesi sulle cause del crollo c’è anche il cedimento strutturale, provocato da una mancata manutenzione della struttura.
Non è la prima volta che un episodio del genere si verifica in Italia, anche se il crollo del ponte di Genova risulta particolarmente tragico a causa del numero delle vittime finora accertate.
“Pensavo che la vita dei miei genitori potesse servire per salvare altre vite o per pretendere manutenzioni straordinarie di tutte le strade a rischio, manutenzioni da svolgere con la massima sicurezza per gli operai e per i cittadini, ma dopo Genova vedo che non è così”.
Queste le parole di Daniele Diomede, figlio di una coppia rimasta uccisa un anno fa nel crollo del cavalcavia dell’A14, tra i caselli autostradali di Ancona Sud e Porto Recanati, intervistato dal Resto del Carlino.
I genitori di Daniele Diomede, Emidio e Antonella, rimasero coinvolti nel crollo del cavalcavia 167 sulla A14 del 9 marzo 2017: i due si trovavano sotto la struttura e sono stati schiacciati dalle macerie.
Nell’intervista, il ragazzo si dice amareggiato per quanto successo a Genova perché nessuna degli incidenti avvenuti in precedenza sono serviti ad evitare il ripetersi degli stessi incidenti.
“Ogni volta deve accadere la tragedia per far riaccendere l’attenzione”, continua Daniele Diomede.
Per il ragazzo, non c’è soluzione all’incapacità del paese di imparare dagli errori del passato: “Dobbiamo semplicemente fare i conti con la superficialità e con gli interessi che ci circondano. Tutto questo non cambierà mai!”.
• A questo link il racconto in tempo reale dell’incidente di Genova, dove è crollato il ponte Morandi. Qui tutte le ipotesi sulle cause.
Qui abbiamo spiegato perché crollano i ponti. A questo link la testimonianza dell’autista del camion che ha frenato a un passo dal baratro sul ponte di Genova. Qui abbiamo spiegato quanti sono e quali sono i ponti a rischio in Italia.
A questo link invece il documento (ora rimosso) in cui si diceva che il crollo del ponte Morandi a Genova era una “favoletta”. Qui l’articolo sull’ingegnere che aveva “predetto” la pericolosità del ponte crollato a Genova. A questo link abbiamo raccolto tutte le foto e i video della tragedia, e le pagine dei giornali stranieri.