La denuncia dei 99 Posse: “Napoletani pagati per acclamare Salvini”
Marco Messina scrive un tweet in cui denuncia il fatto. Un bagno di folla ha accolto il vicepremier a Napoli
“Frate’, ci hanno dato venti euro”. Così si è sentito rispondere Marco Messina, cofondatore del gruppo napoletanto 99 Posse, dopo aver chiesto a due conoscenti perché fossero andati ad acclamare il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini a Napoli, martedì 2 ottobre 2018.
Il musicista ha denunciato il fatto in un tweet che ha fatto il giro del web. Secondo le accuse mosse da Marco Messina, quindi, le persone accorse in piazza del Plebiscito non sarebbero state mosse dalla voglia di vedere il loro leader politico di riferimento. O, per lo meno, non tutte.
Dopo il corteo contro Salvini decido di passare davanti alla prefettura per vedere la faccia dei fan napoletani della Lega, riconosco due ragazzi del mio quartiere che alla mia domanda sul perché fossero lì mi hanno risposto: “fratè, ci hanno dato 20 euro”
— Marco Messina (@MessinaMarco) 2 ottobre 2018
“Dopo il corteo contro Salvini decido di passare davanti alla prefettura per vedere la faccia dei fan napoletani della Lega, riconosco due ragazzi del mio quartiere che alla mia domanda sul perché fossero lì mi hanno risposto: ‘fratè, ci hanno dato 20 euro'”, ha scritto Messina su Twitter.
Il musicista della band parla di venti euro “regalati”, senza specificare da chi, ad alcuni napoletani per scendere in strada a Napoli, probabilmente per fare numero. Una folla pagata, figuranti, di fatto. Quegli applausi e quei cori per il ministro dell’Interno dunque non erano del tutto reali.
Come scrive ancora su Twitter il componente dei 99 Posse, “al di là dei titoli dei giornali, credere che tutti i napoletani presenti ieri a piazza plebiscito siano stati pagati è confortante, ma illusorio”.
Al di là dei titoli dei giornali, credere che tutti i napoletani presenti ieri a piazza plebiscito siano stati pagati è confortante, ma illusorio.
— Marco Messina (@MessinaMarco) 3 ottobre 2018
A chi risponde a Messina se la dignità vale venti euro appena, il Dub master del gruppo ha risposto: “È facile convincere un ragazzo che guadagna 500 euro al mese lavorando a nero a farsi un giro a piazza plebiscito con una bandiera di Salvini in mano per venti euro. Io non mi sento di condannarli”.
A Napoli il vicepremier è stato accolto da un bagno di folla, anche se non sono mancate manifestazioni contro il suo arrivo in città da parte di centri sociali, attivisti e cittadini che sono scesi in strada e si sono fatti sentire.
In città per l’arrivo del vicepremier sono stati affissi dei manifesti in cui si leggevano gli insulti che l’attuale ministro dell’Interno aveva riservato nel 2009 a Napoli. Alla festa della Lega a Pontida, infatti, il leader del Carroccio aveva cantanto: “Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani. O colerosi, terremotati, voi col sapone non vi siete mai lavati”.