La Coca-Cola ferma la produzione in Venezuela
La scarsità di una delle materie prime della Coca-Cola, lo zucchero, ha costretto la multinazionale americana a interrompere la produzione della famosa bevanda
La Coca-Cola ha reso noto di aver fermato la produzione della sua famosa bibita in Venezuela a causa della scarsità di una delle sue materie prime, lo zucchero.
Una portavoce della società statunitense, Kerry Tressler, ha affermato che le bevande senza zucchero come la Coca-Cola Light continueranno a essere prodotte. Ha anche aggiunto che la Coca-Cola “sta cercando di risolvere velocemente la situazione insieme ai fornitori, alle autorità venezuelane e ai soci”.
La produzione di zucchero del paese sudamericano è crollata a causa degli ormai elevatissimi costi di produzione e della mancanza di disponibilità di fertilizzanti. Si stima che il Venezuela produrrà 430mila tonnellate di zucchero nei prossimi 12 mesi, rispetto alle 450mila dell’anno passato. Inoltre, secondo il dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, importerà 850mila tonnellate di zucchero grezzo e raffinato.
Il Venezuela vive un periodo di forte crisi economica. In passato, l’esportazione del petrolio, di cui il paese è ricco, permetteva al governo di distribuire sussidi alimentari a tutta la popolazione. Il crollo del prezzo del greggio ha causato una contrazione delle rendite e quindi dei sussidi.
La situazione generale dell’economia venezuelana si ripercuote sulla popolazione. I cittadini devono fare ore di fila per riuscire a comprare i generi alimentari di base. Un sondaggio condotto da alcuni istituti universitari ha rivelato che l’87 per cento degli intervistati riceve uno stipendio insufficiente a coprire il fabbisogno alimentare della propria famiglia.
La forte inflazione, arrivata all’800 per cento secondo il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, la crisi energetica e la mancanza di sicurezza sono gli altri fattori principali che contribuiscono all’instabilità economica del paese. Altre multinazionali, fra le quali Ford, Procter & Gamble e Halliburton, hanno rallentato la produzione o fermato i propri investimenti nel paese sudamericano.
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