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Campionato in guerra

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Squadre escluse. Giocatori che scappano. Formazioni che cambiano città. Così inizia il campionato di calcio in Ucraina

Soffiano venti di guerra sul campionato ucraino iniziato lo scorso weekend. Le squadre della Crimea, il Sebastopoli e il Tavryia di Simferopoli, sono state escluse dal torneo. Sono quattordici quindi, e non più sedici, le formazioni che si contenderanno il titolo di campione d’Ucraina.

Grossi problemi soprattutto per i campioni in carica dello Shaktar Donetsk. La squadra infatti è geograficamente più vicina all’area del conflitto tra governo ucraino e milize filorusse, e i recenti avvenimenti, come l’abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines diretto a Kuala Lumpur, hanno spaventato alcuni giocatori, che dopo l’amichevole disputata a Lione il 19 luglio, si sono rifiutati di tornare in Ucraina.

Si tratta nello specifico di Texeira, Fred, Dentinho, Ferreira e la stella Douglas Costa. Anche alcuni giocatori del Volyn Lotusk e del Metalis Kharkiv si sono dati alla fuga, preoccupati dalla piega presa dal conflitto. Le squadre di Donetsk come lo Shatkar, il Metalist e l’Olimpik, saranno inoltre costrette a disputare le gare di casa in un’altra città.

Anche l’Uefa è intervenuta vietando le partite nelle coppe tra squadre ucraine e squadre russe. Il panel di emergenza riunitosi lo scorso 16 luglio ha deciso di consentire lo svolgimento delle competizioni UEFA per club a Dnipropetrovsk e Odessa, oltre che a Kiev e Lviv. Questa decisione interessa l’FC Dnipro Dnipropetrovsk e l’FC Chornomorets Odessa, che partecipano rispettivamente al terzo turno di qualificazione di Champions League ed Europa League.

Inoltre il comitato Uefa, dopo aver valutato la richiesta congiunta delle Federazioni, ha deciso che le squadre russe e ucraine non potranno essere sorteggiate le une contro le altre. Di conseguenza, FC Zenit e Dnipro non potranno sfidarsi nella partita valevole per il terzo turno preliminare di Champions League.

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