Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:29
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Di nuovo in piazza

Immagine di copertina

Riprendono proteste e scontri in Turchia. Questa volta la scintilla è stata la morte di un manifestante ad Hatay

La notte di Lunedì 9 Settembre Ahmet Atakan, 22 anni, ha perso la vita durante una manifestazione a Hatay, nel sud est del Paese. Salgono così a sei le vittime delle proteste che si sono susseguite in Turchia dal mese di Maggio con l’occupazione di Gezi Park a Istanbul.

L’autopsia non avrebbe rivelato la causa del decesso, ma sarebbero solo state accertate delle ferite alla testa. Testimoni oculari che camminavano vicino ad Ahmet dicono di essere stati colpiti da un lacrimogeno e che dopo il dissiparsi del fumo hanno trovato il loro amico a terra con sangue alla testa.

Per i social media e alcuni giornali, Ahmet è morto colpito da un lacrimogeno alla testa. E non è un’ipotesi assurda.

Dall’inizio di Maggio, almeno dieci persone hanno perso un occhio e una persona a Istanbul è rimasta in coma per mesi perché colpiti dai proiettili lacrimogeni. Sempre ad Hatay, nel mese di Giungo, Abdullah Cömert è morto a causa delle ferite alla testa riportate durante una manifestazione.

Nonostante le ripetute critiche da parte dell’Unione Europea e le ammissioni di colpa da parte del governo riguardo all’abuso di violenza delle forze armate, la polizia turca ricorre ancora oggi alle misure repressive di qualche mese fa: lacrimogeni e idranti, usati a distanza troppo ridotta e puntati ad altezza d’uomo.

La manifestazione ad Hatay durante la quale Ahmet ha perso la vita segue la scia delle proteste nazionali riprese recentemente per opporsi alla costruzione di un autostrada che passerà all’interno del parco del Politecnico del Medio Oriente ad Ankara (Ödtu).

La costruzione della strada prevedrebbe la distruzione di una zona boscosa del campus universitario. Non solo gli studenti dell’Ödtu, ma anche attivisti del movimento “Diren” (“Resistenza”) in diverse parti del paese hanno organizzato cortei.

A seguito della morte di Ahmet sono riprese le manifestazioni e gli scontri con la polizia ad Ankara, Istanbul e Eskişehir, mentre in altre città si sono svolte manifestazioni minori. A Istanbul, le camionette della polizia hanno fatto irruzione nella strada pedonale e affollata di Istiklal, mentre i manifestanti hanno costruito barricate nelle strade secondarie per cercare di fermarle. Tra gli striscioni dei cortei, uno che ironizza tristemente su una frase ricorrente nei discorsi del Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdoğan (che ama ripetere «Noi sappiamo bene come…»): «Voi sì che sapete bene come uccidere».

Purtroppo gli incidenti mortali durante le manifestazioni e la repressione della polizia rischiano di portare gli attivisti a livelli di frustrazione e rabbia tali da aumentare gli episodi di vandalismo e gli attacchi contro le forze dell’ordine.

Intanto nel quartiere conservatore di Tophane a Istanbul continuano a verificarsi scontri tra gli abitanti e i manifestanti, come già era successo in estate. Il paese sembra aver scoperto delle rivalità sotterranee, esplose solo recentemente, anche perché incoraggiate e sfruttate dai politici. Risale solo a giugno la dichiarazione del primo ministro turco: “Mi costa fatica tenere a bada il nostro 50 per cento (di Turchi)”. Suona molto come una minaccia.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Israele, drone colpisce Cesarea, Media: “Obiettivo era residenza Netanyahu”
Esteri / Ucraina, l'accusa della Corea del Sud: "Pyongyang schiererà fino a 12mila soldati al fianco della Russia"
Esteri / L’ex ambasciatrice Elena Basile a TPI: “L’Europa senza pace ha tradito se stessa”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Israele, drone colpisce Cesarea, Media: “Obiettivo era residenza Netanyahu”
Esteri / Ucraina, l'accusa della Corea del Sud: "Pyongyang schiererà fino a 12mila soldati al fianco della Russia"
Esteri / L’ex ambasciatrice Elena Basile a TPI: “L’Europa senza pace ha tradito se stessa”
Esteri / Layla al-Sheikh e Robi Damelin, due madri (in lutto) per la pace, a TPI: “Nessuno uccida in nome dei nostri figli”
Esteri / Esclusivo TPI – L’inferno del Libano raccontato da chi fugge dalle bombe di Israele
Esteri / Usa 2024: l’identikit dell’indeciso alle elezioni più importanti del mondo
Esteri / Gli ultimi istanti di vita di Yahya Sinwar ripresi da un drone
Esteri / Meloni incontra il premier Mikati in Libano: "Unifil va rafforzata: necessaria piena attuazione della risoluzione Onu 1701". I Caschi blu: "Restiamo malgrado gli attacchi deliberati di Tel Aviv". Israele continua i raid: 7 morti nel sud. Hamas conferma l'uccisione di Sinwar. Almeno 42.500 vittime a Gaza. Putin: "Russia pronta a mediare tra Tel Aviv e Teheran"
Esteri / Gaza, Israele: “Ucciso Yahya Sinwar, capo politico di Hamas”. Il gruppo terroristico palestinese non conferma né smentisce
Esteri / Arabia Saudita: vignettista condannato a 23 anni di carcere per alcune “caricature offensive” del principe Mohammed Bin Salman”