Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:59
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Home » Esteri

La vittoria storica del primo presidente donna a Taiwan

Immagine di copertina

Il partito d'opposizione a Taiwan, a favore dell'indipendenza dalla Cina, ha vinto le elezioni con un voto che rischia di compromettere i rapporti diplomatici con Pechino

La leader del principale partito d’opposizione a Taiwan, Tsai Ing-wen, è stata eletta nuovo presidente, la prima donna a rivestire tale carica nella storia del paese.

Il partito democratico progressista di Taiwan (DPP) ha vinto le elezioni di sabato 16 gennaio 2016 per eleggere un nuovo capo di stato e rinnovare il parlamento, sconfiggendo lo storico partito del Kuomintang, il Partito nazionalista cinese.

Il risultato potrebbe mettere a rischio i rapporti fra l’arcipelago di Taiwan e la Cina, dopo otto anni di stretta collaborazione sotto un dominio del partito nazionalista durato oltre mezzo secolo.

Il nuovo presidente dovrà affrontare diverse sfide: in primis trovare un equilibrio tra l’ideologia indipendentista e anti-cinese che l’ha guidata sino alla vittoria e gli interessi di una super-potenza quale è la Cina, primo partner commerciale per l’arcipelago.

Nel corso degli anni si è parlato più volte della reale possibilità che la Cina abbia disposto centinaia di missili puntati contro Taiwan. Ma il presidente cinese Xi Jinping ha fermamente negato tali affermazioni, assicurando al presidente dimissionario Ma Ying-jeou che non ce ne sono. Il Pentagono tuttavia sostiene il contrario.

Pechino non ha ancora commentato l’esito delle elezioni di Taiwan.

Le elezioni di Taiwan giungono anche in un periodo difficile per l’arcipelago, la cui economia – che dipende fortemente dalle esportazioni – è entrata in recessione nel terzo trimestre lo scorso anno.

Il partito democratico progressista di Taiwan (DPP) è stato fondato nel 1986 e vuole ottenere l’indipendenza dalla Cina. La leader del partito e nuovo capo di stato, 59 anni, non riconosce la politica del figlio unico della Cina.

Il sostegno a favore del partito pro-indipendenza è cresciuto considerevolmente dal 2014, quando centinaia di studenti hanno occupato il parlamento di Taiwan per diverse settimane in segno di protesta e in nome di un sentimento anti-cinese. 

Il Kuomintang è stasto fondato nel 1912. Dal 1928 fino all’avvento di Mao Tse-tung nel 1949 mantenne il controllo su gran parte della Cina. Da allora, in seguito alla sconfitta con le guardie rosse, i leader del Partito nazionalista cinese si ritirarono a Taiwan.

TPI esce in edicola ogni venerdì

Puoi abbonarti o acquistare un singolo numero a €2,49 dalla nostra app gratuita:

Molti dei privilegi riconosciuti negli anni alla Cina furono formalmente assegnati alla Repubblica di Cina, e non alla Repubblica popolare cinese nata appunto nel 1949 con Mao. Per questo motivo la Cina nazionalista di Taiwan fece parte del Consiglio di sicurezza Onu fino al 1971, quando poi subentrò la Repubblica popolare cinese con capitale Pechino.

La capitale di Taiwan è ufficialmente Nanchino, per decenni capitale di tutta la Cina. La città si trova nel continente e per questo, da quando i leader del Partito nazionalista cinese sono stati costretti a emigrare a Taiwan, la capitale de facto provvisoria è Taipei.

Da allora i rapporti tra nazionalisti ritiratisi a Taiwan e governo centrale di Pechino hanno visto Taipei relegata a un’isola secessionista in accordo, per forza di cose, con i dettami del gigante cinese.

Il 7 novembre 2015 si è svolto il primo vertice tra i leader di Cina e Taiwan da settant’anni a questa parte. L’ultimo incontro era stato quello tra il rivoluzionario cinese Mao Tse-tung e il leader del partito nazionalista Kuomintang (Kmt) Chiang Kai-shek a Chongqing, in Cina, nel 1945.

Il premier Mao Chi-kuo ha rassegnato le proprie dimissioni dall’esecutivo, un pro-forma quando un partito perde le elezioni a Taiwan.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Fondi pubblici, suinetti morti e inquinamento: l’inchiesta di Food For Profit sbarca in Portogallo
Esteri / La Cina rialza al 125% i dazi sul Made in Usa. Xi: "L'Ue si unisca a noi contro le intimidazioni di Trump"
Esteri / La semantica del potere e le nuove parole della Casa bianca di Donald Trump
Ti potrebbe interessare
Esteri / Fondi pubblici, suinetti morti e inquinamento: l’inchiesta di Food For Profit sbarca in Portogallo
Esteri / La Cina rialza al 125% i dazi sul Made in Usa. Xi: "L'Ue si unisca a noi contro le intimidazioni di Trump"
Esteri / La semantica del potere e le nuove parole della Casa bianca di Donald Trump
Esteri / La guerra di Donald Trump contro la Columbia University
Esteri / In piazza per İmamoğlu: così la Gen Z scuote la Turchia
Esteri / Il degrado culturale dell’America
Esteri / L’era di un nuovo mondo: così Trump sconvolge il World Liberal Order e spacca l’Occidente in due
Esteri / Negli Usa di Trump la libertà di espressione cade a pezzi
Esteri / Perché Trump strizza l’occhio agli autocrati
Esteri / Turchia: Erdogan incontra per la prima volta i politici filo-curdi dopo l’annuncio del disarmo del Pkk