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Cosa hanno in comune Sanders e Trump con la politica europea

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Bernie Sanders e Donald Trump risultano essere le due principali rivelazioni delle primarie statunitensi. Ma entrambi sono caratterizzati da una forte impronta europea

Le primarie statunitensi con cui democratici e repubblicani stanno decidendo i rispettivi candidati che si sfideranno per un posto alla Casa Bianca nel novembre del 2016 si stanno rivelando molto più imprevedibili del previsto.

Sul lato dei Democratici, infatti, Hillary Clinton, che alla vigilia sembrava destinata a vincere quasi senza alcuna opposizione, è messa a dura prova dal forte consenso elettorale di Bernie Sanders, senatore del Vermont eletto come indipendente e che si definisce socialista.

Sul fronte dei Repubblicani, invece, la classica suddivisione che abbiamo visto nelle ultime primarie tra un candidato moderato e uno più conservatore sta venendo spazzata via dal notevole successo che al momento sta avendo il miliardario Donald Trump.

Due politici estremamente differenti ma con un aspetto in comune: le loro idee, tanto diverse da quelle tradizionali dei rispettivi partiti, ricalcano molto quelle che stanno emergendo da diversi anni in Europa.

Bernie Sanders, ad esempio si definisce un socialista: in Europa questo non stupirebbe minimamente. Si pensi solo che il presidente francese Francois Hollande è un esponente del Partito Socialista, e ciò non scandalizza nessuno.

LEGGI ANCHE: Chi è Bernie Sanders

Ma negli Stati Uniti è diverso: negli anni Cinquanta, infatti, il timore che idee comuniste favorevoli all’Unione Sovietica si radicassero nel paese, portò a una politica nota come maccartismo, che causò l’allontanamento dalle istituzioni di tutti coloro che avevano simpatie comuniste e socialiste.

Da quel momento, Bernie Sanders è stato il primo membro del congresso degli Stati Uniti a definirsi apertamente socialista.

Ma questo non è tutto. Gli Stati Uniti sono chiaramente un paese diverso dall’Europa, ma che con il Vecchio Continente ha sempre avuto stretti rapporti sia sotto il profilo politico che sotto il profilo demografico. Ci sono tuttavia alcune cose che sono distanti anni-luce dalla cultura europea.

Una di queste è la pena di morte, abolita in tutti i paesi dell’Unione europea, e in vigore negli Stati Uniti, spesso sostenuta, seppur più timidamente rispetto ai repubblicani, anche dai democratici, che vede Bernie Sanders tra i suoi principali oppositori.

Stesso discorso si può fare per l’assistenza sanitaria pubblica universale. Un fatto pressapoco scontato in Europa, ma che negli Stati Uniti solo sotto l’amministrazione democratica ha visto una parziale realizzazione con il cosiddetto Obama-care, ma che Sanders sostiene apertamente.

Tra i Repubblicani, invece, sta emergendo un candidato ben diverso come stile e come idee politiche da Bernie Sanders, ma su cui si può fare un ragionamento simile: Donald Trump.

Diversamente dall’Europa, gli Stati Uniti, complice la loro posizione geografica che rende possibili forti movimenti migratori solo dal Sud America e complice una storia per cui a creare l’attuale nazione sono stati proprio stranieri provenienti principalmente dall’Europa, le idee xenofobe non hanno mai attecchito in maniera significativa.

Tuttavia, Donald Trump, sembra stia facendo eccezione in questo senso. Le sue idee contro l’immigrazione proveniente dal Messico non solo sono chiarissime e considerate da molti osservatori razziste, ma sono un vero cavallo di battaglia della sua campagna.

Idee che ricordano quelle di numerosi movimenti xenofobi che, soprattutto negli ultimi anni, hanno preso piede in diversi paesi europei ottenendo un forte consenso elettorale.

In Italia soprattutto, è innegabile poi una similitudine tra Donald Trump e Silvio Berlusconi: entrambi imprenditori miliardari, entrambi politicamente vicini a un uomo politico forte negli anni Ottanta nel loro paese – Ronald Reagan uno, Bettino Craxi l’altro – ed entrambi successivamente scesi in politica. E tutti e due con la caratteristica di saper parlare in modo molto chiaro.

C’è un altro fattore interessante in questi due candidati che si ricollega alle tendenze europee di questo momento storico: né Donald Trump né Bernie Sanders sono dei membri “puri” dei rispettivi partiti.

Donald Trump, infatti, in passato è stato un democratico e più volte ha sostenuto e finanziato candidati democratici. Bernie Sanders, invece, non è mai stato democratico, ha fatto parte prima del Liberty Union Party, un piccolo partito di idee socialiste, quindi indipendente.

Questo si ricollega al successo che oggi, in Europa, molti partiti nati recentemente – estranei al sistema tradizionale dei partiti dei rispettivi paesi – stanno avendo. Si pensi a Syriza, che da partito marginale di sinistra è riuscito a diventare il principale partito della Grecia, o al Front National francese, che da movimento di estrema destra è diventato il primo partito della Francia alle elezioni europee del 2014.

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