Il tassista sospettato della sparatoria di Kalamazoo in Michigan ha confessato
Il procuratore Jeffrey Getting ha detto che le motivazioni della sparatoria rimangono poco chiare e ha fissato la prossima udienza per il 3 marzo
Il tassista di Uber sospettato per la sparatoria di Kalamazoo in Michigan del 20 febbraio 2016, ha confessato l’omicidio delle sei persone morte in tre diversi luoghi della città.
Al colpevole, Jason Dalton di 45 anni, è stato negata la possibilità del pagamento di una cauzione.
Dalton è apparso in tribunale tramite un collegamento video dal carcere in cui si trova e quando gli è stato chiesto se avesse qualcosa da dire ha detto che preferiva rimanere in silenzio.
Dopo l’udienza, il procuratore Jeffrey Getting, ha detto ai giornalisti che le motivazioni della sparatoria rimangono tutt’ora poco chiare e ha fissato la prossima udienza per il 3 marzo.
Dalton in un arco di cinque ore nella serata di sabato 20 febbraio ha sparato, uccidendo sei persone, in tre diversi luoghi: un complesso di edifici, una concessionaria di auto e il ristorante Cracker Barrel di Kalamazoo, a circa 150 miglia a ovest di Detroit.
“All’inizio di quest’anno ho intrapreso azioni per rendere più difficile comprare una pistole alle persone pericolose come questo individuo. Ma chiaramente dobbiamo fare di più se vogliamo tenere al sicuro i cittadini americani innocenti”, ha detto il presidente statunitense Barack Obama commentando l’ennesimo episodio di violenza negli Usa.
L’azienda di trasporto privato Uber, interpellata dopo la sparatoria, ha fatto sapere che il tassista in questione aveva ricevuto feedback molto favorevoli. Il tassista non aveva precedenti penali.