L’abbraccio di Portland
La storia dell'abbraccio tra un manifestante afroamericano di 12 anni e un poliziotto bianco negli Stati Uniti
Devonte Hart è un ragazzo afroamericano di 12 anni.
Figlio di una donna tossicodipendente, a soli quattro anni aveva già fumato droghe, bevuto alcol ed era stato vittima di violenze. Per questa ragione, è stato dato in adozione a Jennifer e Sarah Hart, una coppia omosessuale legalmente unita in matrimonio.
Lo scorso 25 novembre Devonte si è recato insieme a loro a una protesta contro le discriminazioni razziali da parte delle autorità, e mentre non riusciva a trattenere le lacrime, è stato abbracciato dal sergente Bret Barnum. Il momento è stato immortalato dai fotografi e lo scatto ha fatto il giro del mondo.
La protesta, avvenuta a Portland, nello stato americano dell’Oregon, era stata organizzata in risposta alla decisione del Gran Giurì di non incriminare Darren Wilson, l’agente di polizia responsabile dell’uccisione del giovane afroamericano Michael Brown a Ferguson, in Missouri.
Per l’occasione, Devonte ha portato con sé un cartello con su scritto “Free Hugs”, ovvero abbracci gratuiti. Tuttavia, il giovane aveva comunque paura di diventare oggetto di comportamenti violenti da parte delle forze e dell’ordine e per questo non riusciva a smettere di piangere.
Finchè il sergente Barnum non gli si è avvicinato.
L’interazione tra Devonte e il poliziotto all’inizio è stata goffa e poco naturale, e si è sbloccata soltanto nel momento in cui il poliziotto ha chiesto al ragazzino come mai stesse piangendo.
La risposta di Devonte, che si è detto preoccupato dai livelli di brutalità commessa dagli agenti di polizia contro i giovani afroamericani, ha sollecitato una risposta inaspettata da parte del veterano delle forze dell’ordine.
“Si, lo so. Mi dispiace, mi dispiace”, ha replicato Barnum, che ha quindi chiesto a Devonte uno dei suoi abbracci gratuiti, nel momento immortalato dagli scatti che stanno facendo il giro del mondo.