Per la prima volta National Geographic pubblica in copertina una bambina transgender
Avery Jackson è nata maschio ma si è sempre sentita una ragazza. La rivista ha deciso di renderla protagonista del numero di gennaio, ma non sono mancate critiche
Capelli rosa in tinta con la maglia e i pantaloni che indossa. Lo sguardo fiero. Così Avery Jackson posa davanti all’obiettivo del fotografo Robin Hammond. Sarà lei la protagonista del primo numero di gennaio di National Geographic, la rivista mensile di scienza e natura tradotta in 31 lingue diverse.
Avery Jackson è una bambina transgender di nove anni, che vive con la famiglia a Kansas City. Diventata celebre già dall’età di sette anni, grazie ai video pubblicati su YouTube dalla madre Debi Jackson, che ripercorrono la sua vita.
“Quando sono nata, i medici hanno detto che ero un maschio, ma sapevo già dentro il mio cuore di essere a tutti gli effetti una ragazza”, ha raccontato la bambina in uno dei suoi video.
“Mi sentivo una bambina, ma avevo paura di dirlo ai miei genitori perché temevo che loro non mi avrebbero più amato, mi avrebbero cacciato di casa o avrebbero smesso di darmi da mangiare o di prendersi cura di me”, ha proseguito Avery.
I genitori non l’hanno mai abbandonata nemmeno per un istante, fornendole tutto l’appoggio necessario. La madre, che si è sempre definita una cristiana conservatrice, ha pronunciato un discorso memorabile circa l’affermazione d’identità di genere della figlia e anche il padre, Tom Jackson, ha scritto una sua riflessione pubblicata dal New York Times in cui esprime tutto l’amore per la figlia.
“Io amo mia figlia in modo incondizionato”, queste le parole del padre di Avery. Dopo la decisione di National Geographic di dedicare la copertina del nuovo anno ad Avery Jackson, i genitori orgogliosi hanno pubblicato un tweet in cui esprimono l’emozione di vedere la loro figlia comparire su una delle riviste più importanti e più diffuse nel mondo.
In un tweet comparso mercoledì scorso, Debi Jackson ha scritto questo messaggio: “Sto tremando così tanto che riesco a malapena a digitare. Grazie per aver scelto Avery”, accompagnato dall’hashtag #transisbeautiful.
La scelta editoriale di National Geographic è ricaduta sulla bambina transgender per accompagnare il documentario dedicato al tema della rivoluzione di genere, che sarà trasmesso il prossimo 6 febbraio. Inoltre, tra gli articoli pubblicati, ce n’è uno che parla di come i giocattoli influenzino i bambini e la loro percezione del mondo, e un altro sui modi in cui gli stereotipi di genere danneggiano i bambini, maschi e femmine.
Tuttavia, non sono mancate polemiche e critiche nei confronti di questa decisione forte e significativa da parte del mensile, che ha prontamente risposto con un lungo editoriale pubblicato il 16 dicembre scorso, dove spiega le ragioni di questa scelta.
“Abbiamo deciso di affrontare questo tema focalizzandoci sul genere in un momento in cui le opinioni sul genere sessuale stanno rapidamente cambiando”, inizia così l’editoriale di Susan Goldberg direttrice dell’edizione americana della rivista.
(Qui sotto il tweet della rivista che annuncia la prossima copertina di gennaio)
We devoted our entire January 2017 Special Issue to an exploration of gender—take a look https://t.co/AFW1VjWvWH #GenderRevolution pic.twitter.com/XvzKNddVum
— National Geographic (@NatGeo) 16 dicembre 2016